Su di me: Fantasmi

Apro questa ennesima rubrica cercando il meno serio possibile. Premetto subito che quanto dirò in ogni caso corrisponde alle mie opinioni e non intendo offendere nessuno di coloro i quali invece la pensano diversamente.

Si dice “fantasma” l’immagine di una persona defunta intrappolata ancora nel mondo dei vivi. Da qui la prima contraddizione: come fa lo spirito di un morto rimanere ancora nei vivi? O è vivo, o è morto, no? Non è che si decide di non decidere, come accade spesso.

Il fantasma trova la sua origine, secondo alcune teorie, dal fatto che la persona in questione ha ancora un conto in sospeso qui sulla terra, oppure uno che è “morto male” e quindi deve trovare la pace dei sensi (sulla Terra?). Quindi se per esempio una volta hai fatto il portoghese sul bus, ti sei appena assicurato l’interesse dei Ghostbusters.

Ancora, il fantasma può essere “Modello Casper“, che in fondo è tenero e ha bisogno di affetto (pensate che bello dormire con uno spettro che può attraversare le pareti e anche il tuo corpo per abbracciarti) oppure “Modello Samara“, ovvero ricalca l’aspetto fisico del deceduto ed è tutto impegnato a mettere paura e angoscia nelle persone.

Una volta chiarita la definizione di fantasma, chiarirò come mai i fantasmi non si vedono mai di giorno e preferiscono invece abitare nei posti abbandonati e farsi vedere la sera, magari facendosi fotografare nella maniera più ambigua possibile, in modo che ognuno può vederci quello che vuole.

Semplicemente, perché sono timidi. Insomma, hanno già un bel daffare aggirandosi fra noi, volete anche che si presentino?

O forse semplicemente perché non esistono?

“Ma che cavolo dici, io ne ho appena visto uno andare in bici. E che mi dici della storia dell’autostoppista morta?”

Beh, allora anche io ho una storia da raccontare, quella volta che abbiamo fatto visita all’ex manicomio di Palermo. Se dobbiamo credere a tutto quello che si racconta, tanto vale ascoltare “Mio cugino” di Elio oppure leggere la maggior parte dei giornali italiani.

Ad esempio, prendete un antico maniero che sia fatiscente. Fatto?

Aspettate la sera. Ma sì, quel momento in cui tutto è buio. Fatto?

Bene, entrate nell’antico maniero da voi scelto o fabbricato. Noterete che ci sarà un gran bel via vai manco fossimo in un sabato sera anni 80. Manca solo la palla sbrilluccicosa.

Il fatto è che ci sono stati così tanti film sugli spettri che anche la realtà non ha voluto essere da meno, e le testimonianze, suggestionate da questa cultura dell’orrido e del brivido che personalmente non condivido, sono migliaia.

Ma allora l’unica mia obiezione è: dopo la morte ci aspetta davvero un maniero da infestare o saremo semplicemente passeggiatori nei cimiteri? Non ci aspetta il riposo eterno? E poi, come mai la nostra anima non riesce a trovare l’aldilà? Forse la Stairway to Heaven è chiusa al traffico? Forse sta facendo fine della Salerno-Reggio?

Ad ogni modo, secondo me dopo la morte ci aspetta il Regno dei Cieli. Non siamo fatti per questo mondo, il quale come tutte le cose è solo temporaneo.

E adesso scusatemi, torno nell’Aldilà.

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2 pensieri su “Su di me: Fantasmi

  1. Simpatico e leggero. Mi è piaciuto questo tuo modo carino di esprimere la tua opinione senza offendere né annoiare. 🙂
    Se vuoi la mia opinione, per me dopo la morte non c’è proprio nulla. Siamo morti, punto e stop.
    Però questa è solo la mia opinione eh… non voglio offendere nessuno 😉
    Buona giornata!

    "Mi piace"

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