Tutorial: guardare l’orologio

 

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Questo sono io che controllo l’ora. Credetemi che lo faccio più spesso di quanto non pensiate!

Quando mi è venuto in mente di fare questo tutorial, stavo guardando l’orologio.

Allora ho pensato “perché non scrivere due righe su come guardare l’orologio? Perché anche in questo ci vuole l’arte, non credete.

Innanzitutto occorre avere un orologio a portata di vista, perché se non riusciamo a vederlo, sarà difficile decifrare l’ora.

Che sia analogico o digitale, da polso o a cucù, a pendolo o da taschino, l’importante è che funzioni e che dia l’ora GMT che ci si aspetta. In effetti, se dà “le 9,56” e fuori è buio c’è qualcosa che non va.

Quindi, come abbiamo visto in foto sono solito portare un orologio da polso, precisamente a sinistra. Così, anche quando non lo metto (a casa) mi viene automatico vedere l’orario… un orario che non esiste e per un attimo mi catapulta in uno spazio/tempo astrale in cui i conigli rosa ballano la macarena con i dinosauri griffati.

Ma comunque.

Gli orologi analogici hanno il vantaggio di poter essere usati sia di mattina, sia di sera. Tanto, non si può dedurre se sia AM o PM, e poco importa.

La lancetta più piccola indica le ore, ed è quella che va più lenta. Come dice il vecchio aforisma zen, “Il tempo va, passano le ore” eccetera, nel tentativo di giustificare la lentezza di questa lancetta, soprattutto durante l’ora di matematica.

La lancetta “media” indica i minuti, che vanno però ad una lentezza “variabile”: potrebbero essere veloci, ma quando poi aspettiamo che la pentola si porti da sola in ebollizione, sono quantomai lenti.

Infine, la lancetta più lunga indica i secondi. Attenzione, non i secondini! I secondi sono… “i non primi”, “I primi dei perdenti”, “La carne e il contorno”, oppure semplicemente un sessantesimo di minuto.

Sono stati i… sumeri (babilonesi?) a darci questo tipo di calcolo, quindi prendetevela con loro se un’ora dura sessanta minuti.

Allora, per leggere i numeri con le lancette, basta dire il numero indicato dalla lancetta delle ore , poi quello dei minuti (arrotondando vero il più vicino quarto d’ora) e… basta, perché dei secondi non importa a nessuno, sono dei perdenti.

“Una volta ho guardato l’orologio e ho detto sono le dieci”

Eh, beh? Che c’è di strano?

“In realtà erano le nove meno un quarto”

In questo caso si assiste al fenomeno di “Arrotondamento esagerato”, tipico di chi ha fretta.

Per quanto riguarda l’orologio digitarle, basta guardare l’orario scritto senza lancette o simili.

Tipo “Sono le dieci e zero otto”: qualora dovesse risultare cacofonico potreste dire “sono le dieci e dieci” e chi se ne frega se mancano due minuti.

Ecco dunque come funziona un orologio, nel caso in cui lui voglia farsi guardare. Perché non è detto: può capitare che un orologio si imbarazzi e si fermi senza spiegazione alcuna.

“C’è da cambiare la batteria, Aven”

Vado a cambiarla, allora.

 

 

 

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