Il coltello e la forchetta.

Un altro evergreen della produzione Aven90.

A volte capita che siamo uno accanto all’altra.

“Bello qui, vero?” chiede il mio amore, il coltello.

Ci è voluto un po’ per capire che fosse la mia anima gemella. Sono stata col cucchiaio, col mestolo e col forchettone, ma poi ho voluto premiare la sua pazienza e adesso sto molto bene con lui.

“Sì, in fondo stare nel porta posate non è tanto male. Ti ricordi i bei momenti passati insieme?” gli chiedo.

“Già. Affondo nella carne con una tale maestria che mi chiedo come tu abbia potuto resistermi così a lungo”

“Beh, dovevo provarli tutti prima di rendermi conto di dover stare solo con te, ti pare?”

“Certo… però mi vedi, no? Tu tieni fermo il pezzetto di carne e io vado”

“Certo la carne deve essere tenera”

“Certo, ma non tanto tenera. Altrimenti la taglierebbe un grissino e io diventerei inutile”

Il coltello si deprime e quindi devo consolarlo. Allungo un dente dei quattro di cui sono fornita e gli dico. “Su, coltello amore mio. Anche se sei un assassino di carni io sarò sempre qui per te. Da quando son con te la vita ha tutto un altro sapore!”

“Sapore di carne? Sapore di sale? Lo hai sulla pelle, o forse dovrei dire metallo?”

“Anche. Ma non dimenticare che io devo anche fare i conti coi palati delle persone. Ti dice niente l’espressione sono una buona forchetta?”

Il coltello ci rimugina su. “No. Ebbene?”

“Secondo te da dove viene?”

Il coltello si illumina. “Ah, ecco. Quindi sei tu?”

“Sì, coltello” annuisco. “Sono io”

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2 pensieri su “Il coltello e la forchetta.

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