L’enallage nella vita quotidiana
Suona la sveglia.
“Come suona forte!” dice l’Enallage, che si scuote nel letto invertendo tutto, coperta col materasso e poi viceversa.
Per vestirsi, l’Enallage preferisce mettere la maglietta a rovescio e anche le scarpe, ovvero se le infila nelle mani e ai piedi calza i guanti.
Per andare in ufficio, ovvero sul foglio di carta, nel qual caso che l’autore voglia impreziosire il suo lavoro con un’enallage, usa di solito la mongolfiera, anche se si tratta di cento metri.
E potrebbe anche fare altre cose strane. E tutto ciò è dovuto alla sua particolarità di invertire una cosa per un’altra, come ad esempio:
“La mela è rossa”, il che sarebbe anche una verità assoluta. Le mele gialle sono solo un’imitazione, anche se sono più succose.
Arriva l’Enallage (camminando all’indietro) nella quiete della mela e trasforma scuotendo tutti per le spalle, rischiando anche di far venire il collasso alle sue vittime.
“Il melo sono rossi”, ecco. Più o meno, l’Enallage distrugge il senso logico e ne crea un altro.
Quindi, soddisfatta del suo lavoro, lo osserva a braccia conserte.
“Scusi” ecco che passa di là il Punto Interrogativo, che ovviamente si interroga sul senso del mondo. Ad esempio, una domanda plausibile potrebbe essere “Perché il foglio bianco è bianco?”. In questo contesto, invece il Punto Interrogativo chiede all’Enallage “Questo è un esempio di arte…?”
“Questo è Enallage, mio caro Punto” risponde costei. Se qualcuno ha pensato che forse l’Enallage soffre di egocentrismo, ha ragione. “Una forma d’arte nobile e che sicuramente farà carriera”
“Anche mettere le mani dentro le scarpe è forma d’arte?”
“Sì”
“Anche rispondere “sì” alle domande lo è?”
“Sì”
Il Punto Interrogativo lascia un brutto voto nel quadernetto rosso che prima non c’era sotto la frase trasformata e se ne va.
L’Enallage però è pronta per distruggere altre frasi, cambiare senso ad altri periodi, trasformare in avverbi in verbi e viceversa. Il tutto per creare confusione nel foglio, come non ce ne fosse già abbastanza, viste le cancellature e i tagli. Ci sono sempre, sempre ci sono, ci sempre sono.
Oh, no! ha infettato anche questa pagina! Queste pagine infettato! Ha!
Chi ci salverà? Nessuno, a meno che non se ne vada da sola. We quello è impossibile, è una figura retorica. Non ha le gambe.