È usanza (almeno ad Avenlandia) comprare o regalare agnellini di marzapane conditi da uova di cioccolato. Sono buonissimi, e dipinti persino con la faccia. Guarda questo agnello, ad esempio. Ti guarda soddisfatto perché è fiero di te. E lo sarà anche dopo che lo avrai decapitato. Certo, il figlio non si trova tanto d’accordo con questa usanza, ma trovatemi voi un figlio d’accordo col genitore.
Nel frattempo che la Domenica delle domeniche si avvicina, focalizzerò la mia attenzione sull’agnello.
Che sia vero o di marzapane, è comunque tradizione sfondarsi anche di questa carne, soprattutto se condito con ottime patate al forno.
Ma perché proprio l’agnello piuttosto che la possente carne di rinoceronte?
Innanzitutto perché il Rinoceronte è difficile da digerire, per quanto sia pesante, dico davvero.
Secondo punto, c’è stato un Uomo, in Galilea, che noi definiamo l’Agnello di Dio immolato per il mondo, secondo a sua volta l’usanza ebrea di far uscire un “capro espiatorio” dalla città.
“Quindi andrebbe mangiato un capro, piuttosto che un agnello”
Beh, è comunque carne e io ho dato una spiegazione seria al motivo per cui gli agnelli vengono uccisi a Pasqua. Che poi si uccidano anche tutti gli altri giorni, noi lo tacciamo.
Insomma, voler fare un po’ di cultura in questo blog non ha funzionato tanto, vero?
E allora dirò che le uova messe per decorazione attorno all’agnello di marzapane NON sono decorazione, ma cioccolato puro e intenso che regala un super potere a discrezione dell’utente.
Un po’ come tuffarsi sul fiume Oreto, il fiume che bagna Palermo.
E infine mi viene in mente quando il coniglio Procopio e l’agnello Scacciacane si sono incontrati.
“E che cosa si dissero?”
Nulla.
Ora non è che noi ci mettiamo a parlare con tutti quelli che incontriamo, no?