Ricetta: la cassata.

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Da un lato, a sinistra, la cassata “per definizione”, mentre a destra abbiamo la versione “al forno”. Dentro di loro, un cremoso strato di ricotta calda intervallata da golose scaglie di cioccolato nero… dite, siete ancora a dieta?

Insomma, dopo aver stabilito che fra una cassata e l’altra intercorre solo la differenza esteriore, vediamo un po’ come si cucinano.

“Che domande Aven con le mani ihihihi”

Beh, certo. Ma secondo me fare una cassata (e qui parliamo della cassata bianca e verde, non quella al forno) significa tuffarsi nella storica tradizione siciliana, che vanta un menu ricchissimo e pieno di varianti, a prescindere dal fatto che sia un dolce difficile o non da preparare.

Dico davvero: chi di voi ha mai preparato una cassata? Nessuno o pochi, vero? Nemmeno io! Ma chi l’ha fatto può sicuramente testimoniare che il richiamo della Storia e delle tradizione è forte e continua a lasciare avvisi di chiamata e segreteria telefonica a manetta, nel frattempo che si preparar la cassata. Ed è fastidioso dover controllare sempre il telefono perché la Storia chiama, vero?

Quindi, spegniamolo e concentriamoci sugli ingredienti:

  • Cioccolato a scaglie
  • Zucchero per la glassa
  • Ricotta
  • Pan di spagna
  • Pasta Reale per il “verde”
  • Frutta Candita, non “con dita” e neanche condita

PREPARAZIONE

Secondo l’usanza comune, la cassata deve essere preparata il giorno prima di servirla.

“Eh ma io mi organizzo sempre all’ultimo minuto e sono un ritardatario cronico”

E allora questa ricetta non fa per te. Qui si fa la Storia!

Bisogna avere a portata di mano il pan di spagna, se qualcuno sa farlo. Però, come chiunque sa farlo me lo può confermare, va fatto in Spagna, ovviamente. Anzi, sarebbe d’uopo invitare anche Ivana Spagna, mentre lo si prepara.

In seguito, bisogna imparare la fusione: ebbene sì, perché poi bisogna prendere la ricotta, lo zucchero a velo e tramandarlo loro! Altrimenti come si possono mescolare?

E poi aggiungete le scaglie di drago… voglio dire, di cioccolato e lasciate riposare.

Il giorno dopo dobbiamo preparato il famoso “verde” della cassata, quello di cui si dirà:

“M’aggraderebbe una fetta, purché ci sia il verde in codesta”

E quindi visto che a Palermo siamo tutti un po’ sensibili al verde, facciamo che abbondiamo.

Poi, prendiamo una ciotola e componiamo un puzzle.

No, non sto scherzando, dobbiamo comporlo davvero: dobbiamo alternare il “bianco” e il “verde” e comporli tutti attorno ai bordi della ciotola, nel frattempo mettiamo il pan di spagna dentro e poi via di cazzuola per metterci dentro quella che sembra stracciatella, ma è ricotta.

Poi si cuoce e… via di decorazioni! Sopra la cassata dobbiamo mettere le dita degli Angeli, così…

Un momento, non vorrete fare sul serio, andare a mozzare le dita agli Angeli? Sto parlando della frutta candita, quella che poi si scarta quando si affetta la cassata!

“Ma perché allora metterci i canditi se poi si devono levare?”

Beh, vuoi mettere la foto su Instagram? E come la metteresti la cassata, scondita o condita?

“Eh beh, in effetti…”

 

 

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3 pensieri su “Ricetta: la cassata.

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