Danza: la Salsa.

A sinistra, una coppia dell’Atalanta balla sulle basi di un genere musicale molto variegato. A destra, la Salsa.

“Ma Aven, tu odi ballare!”

“Aven secondo me stai diventando monotono: insomma, era piuttosto ovvio che paragonavi le due salse”

Mi dispiace, la prossima volta metterò la salsa rosa.

Allora! Oggi è sabato e domani non si va a scuola, quindi è il momento di ballare la Salsa, o di far ballare la salsa.

Se avete notato, “salsa” è uno di quei termini che ripetuto più volte diventa ridondante e se ne perde il significato, ma siamo qui per ballare, non per parlare di parole.

Quindi bando alle ciance!

 Innanzitutto serve un cavaliere e una dama, quindi andate a caccia e fate loro imparare la salsa!

Il soffritto deve essere composto da sedano carote cipolle, senza segni di interpunzione fra loro

Il cavaliere deve tenere la mano destra sulla scapola della donna, in maniera da palparla questa scapola.

Un po’ come dire

“Mlmlml mi piacciono le scapole”

Un po’ controverso.

Insomma, non divaghiamo anche perché se una mano palpa la scapola l’altra terrà la mano della dama come nel valzer o nel tango.

Una volta partita la musica, la dama comincerà ad ancheggiare, quindi smettila di guardarle il fisico e guidala in questo suo ondeggiare. Se hai capito come condurre la dama, basterà premere sulla scapola come si fa coi pulsanti del quiz; non è escluso inoltre che da qualche parte non risuoni un EEEEE rauco per dirti se stai ballando bene o male.

E insomma, la salsa è più o meno così, tutto un ondeggiare, fare passi con le gambe e se uno vuole fare headbanging sarà per sempre escluso dal club.

Vita grama, quella del metallaro.

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