Pesca sul ghiaccio.

Questa storia partecipa al X Contest non competitivo indetto dal Circolo di Scrittura Creativa “Raynor’s Hall”. Il tema estratto è “Finlandia” e… ho scritto una cosa comica ^^

“Mi sento stupido” disse Jani a suo padre Tony. Di mattina presto, seduti su uno sgabello con in mano una canna da pesca che finiva dentro un buco ciascuno nella grande distesa di un lago ghiacciato finlandese.

“Perché? Guarda che la pesca sul ghiaccio va fatta di mattina presto” rispose Tony, borbottando perché non riusciva a tenere gli occhi aperti. In pratica, Tony stava solo sognando di essere in pieno lago, mentre il sole anche lui assonnato faceva capolino fra gli alberi bianchi.

Invece, Jani sembrava sveglissimo ma irritato. Era la prima volta che andava a pescare con suo padre, ma non aveva capito né il motivo di quella levataccia e nemmeno cosa ci fosse di tanto interessante nel guardare una canna da pesca che affondava nell’acqua gelata.

“Allora? Ti decidi a pescare… cosa stiamo pescando, padre?” chiese Jani.

Tony si riscosse da un sogno bellissimo pieno di trote e lavarelli e rispose “Oh? Ah, sì… il pesce persico”

Il pesce persico andava su tutto in Finlandia. Ci sarebbe stata anche la pasta col pesce persico, se i finlandesi mangiassero pasta.

Jani fece una smorfia. Il buco, la canna da pesca e tutto il resto del paesaggio erano identici a prima. Poi sospirò: che fare per ammazzare il tempo? Giocare con la tuta termica e sfidarla a quanti gradi potesse arrivare? Si sarebbe potuto anche interrogare suo padre, che era esperto nella pesca sul ghiaccio, evidentemente sapeva pescare anche dormendo.

Infine, decise. Jani si inginocchiò con la faccia rivolta verso il buco e urlò a gran voce: “Pesce persico? Vuoi deciderti così ce ne andiamo?”

Tony si riscosse dal bel sogno che stava facendo, che riguardava grandi foreste di pini e lupi mannari che vi abitavano.

“Jani! Non si urla al persico, è molto permaloso! Ora non viene più, vedrai”

Invece una voce venne dall’acqua. “Blblblblblbl”

“Il pesce ha parlato! padre, il pesce ha proprio parlato!” esclamò Jani, emozionato.

“Già… adesso non si potrà più dire muti come un pesce

Ma nessuno dei due aveva ancora pescato alcunché, così Tony prese la situazione, o meglio la canna da pesca, in mano, e cominciò a lavorare di mulinello, convinto ormai di essere ad una svolta.

Infine, il Persico spuntò fuori dall’acqua, ballando la danza strana tipica della sua specie, tutta fatta di movimenti di pinna.

“Ce l’abbiamo fatta! È un Persico bello grosso, arrostito verrà una delizia!” Jani adesso apprezzava davvero quel passatempo.

“Persico! Cosa stavi dicendo sott’acqua?” chiese Tony.

Il Persico rispose “Blblblblblblblbl” e padre e figlio si guardarono, un po’ delusi. Si aspettavano davvero che potesse parlare?

 

14 pensieri su “Pesca sul ghiaccio.

  1. Eccomi qui (avevo già letto la storia ma non l’avevo ancora commentata). Come sai bene adoro i tuoi racconti, sono originalissimi e hanno una patina di nonsense molto elegante e che strappa sempre un sorriso. Anche questa storia non delude le aspettative 😉 Chissà che cosa avrà voluto dire il pesce Persico?

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  2. Sinceramente, non ho trovato comica questa storia, però mi è piaciuta molto. Mi ha ricordato quell’episodio di Futurama sul passato di Fry e sul rapporto fra lui e il padre proprio il giorno in cui vanno a pescare insieme e lui cade in acqua.

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