“Sei un fallito e non potrai mai cambiare”
Il momento che più temo è quello che prevede la “manutenzione dei denti”, come la chiamo io, prima di coricarmi.
In questo momento, tutto ciò che ho fatto durante la giornata si accumula, mentre viene inframmezzato dal rumore dello spazzolino che va avanti e indietro, donando dentifricio ai denti sporchi.
Ed ecco, già la prima frase ha fatto capolino. Poi, la sento un po’ più forte, accompagnata dalla seconda frase.
“Ma ti sei mai guardato allo specchio?”
Già… mi ci sono mai guardato?
“A te non frega nulla del prossimo e dovresti vivere da eremita”
E nel frattempo la mano accompagna il movimento regolare dello spazzolino… fin troppo regolare.
Anche quel movimento, però, finisce e mentre nel frattempo la voce nella mia testa mi dice “è finita, Bob, perché sei uno stronzo”.
Ecco perché non sopporto questo momento. Queste frasi le sento via via più forti, come se le persone che via via ascolto fossero qui accanto a me che osservano il momento della mai igiene.
Metto la bocca sotto il rubinetto, cercando di non pensarci più. Poi rialzo la testa, per controllare che qualche residuo di dentifricio non sia rimasto attorno alla bocca.
Ma…
Che succede? Lo specchio non mi riflette!
…
No, sicuramente deve essere stata un’allucinazione dovuta alla suggestione delle parole che mi hanno proferito durante il giorno. Distolgo lo sguardo, mi stropiccio un po’ gli occhi e torno a guardare lo specchio.
È vuoto.
Eh, adesso sto cominciando a preoccuparmi, il cuore comincia ad accelerare e ho un’inspiegabile voglia di piangere.
Perché non vedo più il mio riflesso dello specchio? Che cosa mi sta succedendo? Perché Questo specchio maledetto mi fa vedere il semplice bagno di casa? Ci sono anche io!
O forse no? Chi sono io? Persino lo specchio mi schifa?
“Come mai tutte le volte che incontri qualcuno, questo scappa da te? Io due domande me le porrei”
E lo specchio è vuoto, e stavolta sembra che qualcuno accanto a me ci sia davvero, sono sicuro di non essermelo immaginato.
“Bob, seriamente, questa tua saccenza del cazzo sai dove puoi infilartela, no?”
E lo specchio rimane vuoto. C’è chi urla. Cerco di aggrapparmi al lavandino, ma il peso di questo periodo continua a salire su di me.
Credo di stare per impazzire. Le voci penetrano nel cervello, si sono impossessate della mia coscienza e… oddio, che cosa ho fatto? Ho distrutto tutto quello che avevo, tutti quelli che conoscevo adesso mi odiano e…
E lo specchio rimane vuoto. Non mi resta che creare di nuovo il mio riflesso.
Forse, entrando nel vetro anche le voci si placheranno, no?
Leggermente angosciante questo post… però ha un che di bello 🙂
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grazie!
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