Oggi arriva l’inverno, o ieri, o domani. Comunque in questi giorni.
Le foglie croccanti smettono di essere e piuttosto comincia a nevicare, nei bei posti in cui nevica. D’altra parte qui ha nevicato solo il 31 dicembre 2014, e quello sì che è stato un bel giorno.
Scusate, forse non mi sono ancora presentato. Sono il Solstizio, in vacanza a Palermo. Direte, ma ci sono un sacco di luoghi da visitare, perché proprio una città sciatta e approssimativa come Palermo?
Risponderò che mi andava, okay? È un luogo in cui mi ritrovo, forse per il fatto che proprio il primo giorno d’Inverno qui non è affatto inverno e anzi è molto più facile che ci sia scirocco.
Comunque, voglio lamentarmi degli Equinozi.
State a vedere: la parola EQUINOZI può essere scomposta. Verrà fuori la seguente frase:
E QUI NO ZI
Il che, aggiungendo una lettera, verrebbe fuori “E qui, no zii”. Durante gli Equinozi, non sono ammessi gli zii.
Perché mai, dico io? Il 21 marzo compie l’onomastico mio zio Benedetto, ma non gli ho mai potuto fare gli auguri mentre il 22 Settembre compiono gli anni Frodo Baggins e il cugino Bilbo, e indovinate un po’? Se ne sono andati per le Terre Benedette!
È evidente che qualcosa non va in loro. Che brutta gente! E non gli piace nemmeno quel soggetto che si fa chiamare “zio”… davvero, lasciamo perdere.
“Scusa, Solstizio, allora tu?” mi chiede l’autore di questo articolo.
“Io cosa?”
Proviamo a scomporre la parola SOLSTIZIO. Viene fuori SOL S TIZIO, il che vuol dire che vuoi che tutti i tizi rimangano soli.
“Hm, hai ragione. A volte un uomo è solo perché ha strani tarli, d’altra parte, no?”
“Di che tarli parli?”
“Il Tarlo Mutante che sta cercando di impadronirsi dell’inverno, no? Come credi che arrivino tutti quei bacilli influenzali, altrimenti?”
“Hm, hai sempre una risposta per tutto. Allora facciamo una cosa: tu sconfiggerai il tarlo Mutant e io metterò una buona parola agli Equinozi per ammettere gli zii in quei due giorni”
Affare fatto!