Oddone dovette quindi affrontare un mostro marino enorme, dotato di una sola, grande bocca e forse nessun occhio. Tuttavia, Oddone fece la domanda più intelligente che si possa fare in quel momento, mentre il mare era scatenato e un serpente enorme affamato spalanca la bocca per nutrirsi di lui e del galeone:
“Scusa, ma dove li hai gli occhi?”
Ebbene, il mostro marino non capì la domanda e ci rifletté così tanto che esplose in mille pezzi, proprio nel momento in cui un fulmine stava minacciando l’albero maestro del galeone. L’effetto che ne conseguì fu talmente devastante che Oddone rimase sconvolto per parecchi minuti.
Non ci fu altro tempo, perché alla fine arrivò un’onda enorme che spinse lui e la sua imbarcazione su un’isola deserta, qualunque fosse.
Il galeone si era incagliato bene, e finì che credette di essere parte stessa dell’isola. Oddone, invece, era misteriosamente caduto faccia a terra sulla sabbia. Subito dopo, venne raggiunto da un gruppo di cannibali, che fece strani versi.
“Che cosa succede? Io sono il Pirata Oddone, leggenda dei sette mari!” esclamò lui, tutto fiero. Credette di aver scoperto un’isola, ma non sa che ce l’ho messa io apposta.
I cannibali continuarono a fare strani versi e, dopo averlo preso come un sacco di patate, come tale lo portarono sul calderone per cucinarlo in salmì.
“Ma che state facendo? Non potete mangiarmi! E inoltre, come sapevate che sarei arrivato, tanto che avete già acceso il calderone?”
I cannibali non risposero, ma a salvare il povero Oddone da quella situazione arrivò una misteriosa figura da chissà dove.
“Eccomi, non permetterò che Oddone muoia! Anche se è un pirata scemo, ha diritto di vivere! Parola di Donna Pannocchia, la dona che spara chicchi di pop corn dalle dita!”
Detto quello, la dona pannocchia sparò effettivamente chicchi di pop corn dalle dita, spaventando i poveri cannibali e disperdendoli.
Oddone ne prese alcuni e se ne nutrì,. mentre ringraziava con la bocca piena la Donna Pannocchia, che rispose: “Sì però adesso continuerai a fare il pirata. Come mai non hai pensato a formare un ciurma?”