Il 18 febbraio è la data che ha cambiato per sempre la mia vita.
Lasciatemi riflettere, almeno per oggi.
Chissà che cosa ne pensa lei, della piega che ha preso la mia vita.
Se fosse qui, magari le avrei fatto leggere questi miei pensieri? Chi lo sa, ma una cosa è certa.
Adesso sono dieci e, per oggi, lasciatemi riflettere.
Dieci è il primo numero a doppia cifra che si incontra, il che vuol dire che gli anni cominciano davvero a passare. Adesso le foto diventano sempre più vecchie, e io l’ho lasciata lì, all’ospedale, mentre si sforzava di parlare.
Nessuno di noi poteva credere che sarebbe successo di lì a poco, eppure, il 18 febbraio, abbiamo riflettuto tutti sull’accaduto.
Quindi, oggi, lasciatemi riflettere.
Almeno per oggi, niente scherzi, niente giochi di parole, niente cazzate. Solo l’enormità della vita che va avanti e del tempo che passa. Dietro loro due, c’è la morte, che inesorabile tocca tutti.
Lasciatemi riflettere di quella sera.
“È morta“, disse mio padre al telefono, mentre noi aspettavamo a casa notizie.
Lasciatemi riflettere su come le persone non muoiano mai veramente, se c’è ancora qualcuno che pensa a loro. E se davvero c’è un aldilà, lei mi sta aspettando.
Lasciate che vi dica che non le ho mai detto quanto le volessi bene, ed è l’unico rimpianto che ho.
Lasciate che vi dica che, sotto sotto, aspetto sempre che possa tornare dall’ospedale dove l’ho vista l’ultima volta. Mi è capitato di passarci davanti qualche volta e, sotto sotto, so che si trova ancora lì.
Lasciate che vi dica che oggi mi viene in mente che ogni anno che passa si avvicina il momento in cui ci incontreremo di nuovo.
E lasciatemi dire che, almeno un po’, spero che accada il prima possibile.
Lasciatemi riflettere.
Ciao, Andrea.
Ti conosco da quasi tre anni, ormai, ma nemmeno se fossero trenta troverei le parole da dirti oggi. Ti abbraccerei, ma li detestiamo entrambi, quindi è meglio così. E dirti che mi dispiace mi sembra…. banale, perchè, davanti a un dolore come il tuo, che il tempo non lenisce, ma lascia intatto come quelle foto, non c’è nulla da dire.
Anche se magari ultimamente ci siamo un po’ allontanati, sai che io ci sono sempre. Sono convinta che, ovunque lei sia, sta ridendo nel leggere le tue storie, raccontando a tutti di quanto sia fiera che tu sia suo figlio. Anche se non hai avuto il tempo di dirle quanto avresti voluto che le volevi bene, lei lo sapeva. Sono sicura che è così.
Un carissimo saluto.
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Grazie Viviana, per la tua amicizia ^^
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