“Forza, forza, non c’è tempo! Chiudi la valigia! Apri la finestra! Chiudi il gas e stacca il telefono! Hop! Hop!”
La madre sembrava agitatissima quel giorno. Era evidente che stava per succedere qualcosa e tutto andava fatto il prima possibile, anche se le cose si accavallavano, non importava. Quindi, di conseguenza andava bene se si chiudeva la finestra, staccare il gas e aprire il telefono, contemporaneamente.
“Allora? Che cosa fate lì impalati? Non sapete forse che c’è tantissimo da fare? Tu dovresti impacchettare per bene la PlayStation, mentre tu devi darmi una mano a piegare questa lenzuola!”
In questo caso, se tutto andava fatto con la somma fretta, bisognava piegare la PlayStation far le lenzuola e gettarla dalla finestra di cui sopra.
I due fratelli si guardarono esterrefatti.
“Ma madre, ma tutte questa fretta perché?”
“Perché oggi è il grande giorno!” esclamò la madre.
“Quale?”
“Le pulizie di primavera…” la madre si abbandonò in sogni entusiastici. Per quello serviva fretta?
I due fratelli continuarono imperterriti a giocare, presi com’erano dal videogioco. C’era sempre tempo per quelle cose, fretta o no la primavera durava in fondo tre mesi, quindi anche se si perdeva un po’ di tempo non aveva importanza.
Di tutt’altro parere era però la madre, che staccò la PlayStation il televisore, e già che c’era staccò anche la luce.
Del giorno.
“Sono del parere che se il dovere va fatto prima, poi resta più tempo per il piacere, e c’è più gusto nel fare le cose sapendo che il dovere è già stato archiviato piuttosto che anteporre il piacere al dovere, dove c’è più ansia, non credete?”
I due fratelli non capirono molto, ma il discorso li colpì abbastanza e quindi cominciarono a sistemare le robe dal letto alla sedia, e quelle frurono tutte le pulizie di primavera per loro.