Ritorna la tanto attesa rubrica dei perché, con una domanda secondo me molto ficcante!
Tutti usiamo le forchette, anche solo per mangiare gli spaghetti. Ma forse non tutti sanno che hanno quattro denti per un motivo per preciso.
E che io conosco, certo, altrimenti non starei qui a parlarne. Sta di fatto che una volta le forchette avessero tre denti, quindi sfato subito il mito della forchetta dai diciannove denti, che non esiste e se l’è inventato un burlone.
In ogni caso, vorrei porre l’accento una cosa: la forchetta ha QUATTRO DENTI. Che cosa vuol dire questo? Che qualcuno le ha dato un pugno e le sono caduti molti? Certo che no, è solo che la forchetta sa già in partenza che quattro è il numero perfetto per catturare quanti più spaghetti possibile.
Ma sentiamolo direttamente da lei stessa:
“Ho una disputa aperta con gli spaghetti. Sapete, loro credono di essere divertenti essendo tutti mollicci e appiccicosi, pronti per investire tutti i denti. Invece io sono rigido, sapete. E allora, direte voi? Beh, voglio far capire loro che non è tutto oro quel che luccica, ed essere rigido e retto è molto meglio che muoversi senza senso! Per questo mi sono sufficienti quattro dita, perché una serve per tenere ferma l’estremità, le due centrali cantano un inno assordante agli spaghetti e la quarta serve per tenere ferma l’altra estremità della porzione di spaghetti presa in precedenza. Più chiaro di così!”
Una volta appurato questo, possiamo ben dire che la forchetta ha quattro dita in maniera del tutto funzionale a ciò che serve, ovvero catturare gli spaghetti.
“Ebbene che mi dici della carne e di tutte le altre cose che si mangiano con la forchetta?”
Ehm… che ne dici, Forchetta?
“Ho anche da ridire sulla carne. sapete, la carne è così… strana. Npon si capisce quando è cruda, quando è cotta… o perlomeno, io non lo capisco, ma penso che ne sappiano qualcosa in più i denti per questo. In ogni modo, mi dà fastidio il suo modo di porsi. “Ehi, sapevi che prima ero un bovino? E adesso mi hanno tutto rosolato e messo accanto le patatine, che mestizia” e io gli rispondo “E allora? Io ti infilzo lo stesso” E questo è più o meno quello che succede.
Grazie, Forchetta!