la lumaca Teresina/21

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Il camion di materassi

Cade su un camion che trasporta materassi, tornata però ad essere una lumaca che prende la rete WiFi.

“E adesso?” csi chiede guardandosi attorno. Il materasso le risponde: “Non provare a interpretare il futuro, guarda piuttosto il presente”

Teresina ha un fremito di paura. Un materasso che parla?

“Tu parli, eh? Mi immagino quando poi gli umani si sdraiano su di te e credono di sentire le voci”

“Ah beh, hanno ragione. E ho ragione anche io, tuttavia, perché non ne posso più, sinceramente, di sopportare tutti quei pesi su di me. Sai che poi alla lunga mi viene lo stampino di quella persona? E poi non sono più piatto, ma rotondo e pieno di bozzi”

“Non deve essere una vita semplice” afferma Teresina “ma d’altra parte non è un mio problema. Devo trovare Erica!”

“Erica? Ma certo, è qui, non lontano da te che dorme” dice il materasso e in effetti Teresina si rende conto di non essere sola, e non distante Erica sta pure dormendo sul materasso e ha già messo un copri occhi per dormire beatamente.

“ERICA! Svegliati! Dobbiamo affrontarci!” esclama Teresina, pronta con la sua personale spada laser.

“Cosa? Eh? Ah sì!”

Erica, seppure un po’ intontita, estrae le sue liane ed è pronta per uno scontro impari, che infatti finisce dopo appena due secondi, vista la potenza strabordante della spada laser.

“Ma come? Io volevo vedere il sangue, uffa!” commenta il materasso, nel vedere Teresina puntare la sua spada alla gola di Erica, ovunque sia la gola in una lumaca.

“Non c’è sangue in noi lumache” borbotta Teresina, indossando i suoi occhiali da sole preferiti. “Solo bava”

“Maledetta!” esclama Erica. “finiscimi, invece di tenermi sulle spine che io stesso ho creato!”

In effetti Erica sta seduta scomoda sui rovi dei rampicanti che ha usato per sostenere la battaglia durata un secondo.

“Io stesso?” chiede Teresina. “non sai nemmeno a che sesso appartieni…”

“Nemmeno tu! Siamo entrambe lumache!”

Teresina se ne ricorda e allora lascia cadere la spada laser. “Oh, è vero… vieni qui, mia Erica amorosa”

E, abbracciatosi, si baciano con la lingua.

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