Tutorial: eseguire il giro di Do.

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Il Do che compie un giro. Oddio, non è questo il giro?

Il giro di Do è la prima cosa che si impara in un corso di chitarra, in modo da avere le dita ognuna indipendente e poter cominciare a suonare senza dovere ricorrere all’improvvisazione. No, perché poi le dita sembrano tarantolate e non si sente niente, se non dei “plong plong” che ricordano vagamente dei cinesini che si divertono a imitare la cacca che cade nel vasino.

Ciascun accordo di cui il giro di Do è composto ha un suo significato, ma vediamolo nel dettaglio:

Do

Sembra strano, ma il primo accordo del giro di Do è proprio il Do. “Do”, è voce del verbo dare, al tempo presente indicativo. Ma anche, sempre del Do stiamo parlando, è la prima nota del pentagramma, perlomeno qui in Italia. Mi informano infatti che nei paesi anglosassoni la prima nota è La.

“Là dove, Aven? Non vedo niente ihihihi xdxd”

Come fare il Do sulla chitarra? È difficile, anzi facile. Dipende quanto uno vuole imparare e soprattutto quanto è disposto a sopportare questa specie di “cuscinetti” che compaiono dopo un po’ sotto i polpastrelli della mano sinistra.

Indice sulla seconda corda a partire dal basso del primo “tasto” (i tasti sono delimitati da dei confini sula chitarra, non puoi sbagliare); il medio (non serve solo a quello il medio, purtroppo per te) sulla quarta corda del secondo tasto e l’anulare sulla quinta corda del terzo tasto.

Aven non dire cazzate devo allungarmi la mano come se fossi di gomma?

Non dirmi che non hai mai salutato nessuno con la mano. vedrai che ci arrivi.

La minore

Il La è detto minore perché è piccolino, e se notate occupa poco spazio sulla chitarra. È sufficiente prendere l’anulare e spostarlo appena sotto il medio, la corda immediatamente più bassa. Adesso allenatevi.

“Aven sento il plong plong”

La chitarra non ti sta facendo suonare, o sono le dita riottose.

Re minore

Il re minore è un re di poco conto nei grandi albi della storia. In questo caso ci si abbassa ulteriormente, tutte e tre le dita scendono quindi di una corda ma l’anulare torna al terzo tasto.

“neanche se stessero prendendo l’ascensore”

esatto.

Sol

Il Sol, infine, è quello più antipatico. Il passaggio dal re minore al Sol ha comportato una guerra intestina fra il medio e l’anulare riguardo chi deve toccare la sesta corda del terzo tasto (la corda più grossa di tutte) e quando.

“Alla fine ho vinto io”

Solo con una buona pratica, il medio può prevalere sulla volontà autonoma dell’anulare. L’indice va quindi sulla quinta corda del secondo tasto, l’anulare rimane FERMO (io uso l’anulare e chissene delle regole, sono un tipo tosto) e il mignolino si colloca proprio sotto l’anulare.

Fatto! Adesso strimpellate finché i vicini non urleranno basta! Vi accorgerete voi stessi che è un casino controllare la mano.

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