Ogni tanto mi piace tornare al cuore delle cose. Ebbene, mi chiedevo perché siamo in autunno.
“Non esistono più le mezze stagioni”: sì, okay, tutto quello che volete ma l’autunno non è stato cancellato dall’astronomia e quindi mi pare doveroso parlarne.
L’autunno è uno stato mentale, una cosa che si mangia, un dubbio amletico, un calorifero, o semplicemente la stagione delle piogge?
Vediamo un po’. Se dobbiamo entrare nel cuore delle cose, dobbiamo farlo innanzitutto analizzando imparzialmente il nome stesso.
“Autunno”… vediamolo per com’è: “Aut” è l’abbreviazione di “automobile” e “unno” è il chiaro riferimento all’abitante dell’Unnia, una regione imprecisata che comunque ha dato i natali ad Attila, il flagello di Dio che poi tanto flagello non era visto che i è fermato alla vista del Papa.
Quindi autunno vuol dire “L’Unno arriva in automobile, precisamente una Kia”.
Scusami Aven, perché proprio una Kia?”
Non lo so, è la prima macchina anonima che mi è venuta in mente. In ogni caso, capisci che è autunno quando passano gli Unni e il loro clima tipico.
Piove, fa freddo, le pozzanghere sono ovunque e le persone sono più irascibili che in primavera. Le foglie cadono, ci sono le castagne che cuociono agli angoli delle strade e ci si sfonda di cibo, possibilmente biscottini alle mandorle.
E poi, che ne so, le cioccolate calde, i biscotti, le serie tv che ricominciano e Aven che apre nove rubriche, come ad esempio quella delle ricette.
E poi è autunno perché l’estate è finita, io stesso sono invecchiato di un anno e… niente, volete sapere altri motivi? Chiediamolo a lui stesso, l’Unno in macchina.
Erano circa le tre del pomeriggio. Eravamo a corto di uomini e, sai, quando devi prendere Roma hai bisogno delle forze in toto, non puoi permetterti di avere in truppa quattro gatti. Allora ho pensato “Ma se dovessi prendere la mia macchina, arriveremmo prima”, quindi è chiaro che ho lasciato perdere i cavalli e tutti i miei amici nomadi sono stati d’accordo con me.
Chiaro, no? Benvenuto, Autunno!