“Che ti è successo? Sembri uscita fuori dalla Foresta Amazzonica!”
La domanda di Pedro non sembrava assolutamente fuori luogo, anche perché la sorella era diventata veramente impresentabile, com’era conciata
“Eh…” rispose Adele. Un po’ laconica, che alimentava i sospetti e i dubbi su quello che aveva fatto. Poi, la voce della verità arrivò come un tuono che preannunciava la tempesta, anche se in realtà il cielo stellato era limpido.
“ADELE SANCHEZ SI È CONCESSA A JOSÉ RIQUELME! Ahahah, sono fidanzati! Sono fidanzati!”
“Qualcuno faccia smettere questo bambino!” esclamò il signor Ezequiel Riquelme, il sangue negli occhi e non per via degli effetti dell’alcool.
“Che hai da dire verso mio figlio, il più piccolo degli Espimas? Benjamin Espimas, il rampollo che tutti desiderano avere, perché un bambino dolcissimo!” lo difese sua madre, Martina.
“E finiscila, sembra che tu lo abbia cresciuto per diventare il re dei ficcanasi!” rispose adirato Ezequiel.
Martina si ritenne offesa.“Come osi? Noi Espimas siamo rinomati per essere onesti e sinceri! Prendi questo!”
E gli lanciò il cocktail che stava bevendo, tutto addosso, che emanava un vago odore di fragola.
“Come hai osato…” si adirò Sofia, adirata come un tornado, nel frattempo che Ezequiel rimaneva immobile come uno stoccafisso a contemplare i vestiti rovinati. Si lanciò verso la signora Espimas e l’aggredì afferrandole i capelli, e le vennero afferrati di rimando. Le donne caddero a terra e si percossero, con piacevoli ghigni divertiti della maggior parte degli uomini e sullo sfondo il povero nonno Gutierrez che continuava a ripetere “lei non c’è… lei non c’è”
Nel frattempo, José Riquelme aveva appena finito di darsi una sistemata, perché sarebbe stato troppo compromettente farsi vedere col vestito sgualcito: qualcuno avrebbe potuto fare il collegamento fra lui e Adele Sanchez.
Bisognava dire che Adele sapeva farci, quando si trattava di soddisfare un uomo: magari non sapeva nulla di fisica nucleare, ma in materia di dare amore aveva poche pari. Questi furono i suoi pensieri prima di vedersi di fronte la bellissima Catalina Salcido, che finora aveva visto in certe riviste, che gli facevano compagnia in bagno.
Indossava persino un vestitino adatto al clima, che poco lasciava all’immaginazione.
“Hola” disse lei, dondolando su se stessa come una bambina impacciata. E dire che nelle riviste sembrava tutt’altro che impacciata!
“Ehm… buonasera, señorita” rispose José. Era strano, dopo averla vissuta in tutte le forma su carta, averla di fronte e non sapere cosa dire. “Bella festa, eh?”
“Già” rispose lei. “Mi fa piacere che tu sia venuto”
“Anche a me, per te. Ti volevo conoscere da tanto tempo” disse José.
“Vero. È che sono tanto impegnata…” Catalina sospirò, poi si scostò i capelli. “Ti va se noi due andassimo ai Caraibi con le mie amiche modelle? Staremo tutto il giorno in spiaggia col costume e…”
“Va bene, sono d’accordo!” rispose netto, di rimando, José, con gli occhi a cuoricino. Già mentalmente era nelle dorate spiagge di Saint Kitts & Nevis, col bermuda, a vedere tutta quella nidiata di modelle in bikini passarsi un enorme pallone da spiaggia e schizzarsi l’acqua. Lui invece l’unico esemplare maschile di tutto il circondario, ovviamente.
“D’accordo allora, ti farò sapere” disse lei, e tornarono alla festa, che nel frattempo era generata in rissa.
“Ma che state facendo? C’è mio padre che è molto dispiaciuto!” esclamò el pipa, ma non era molto ascoltato.
“A proposito, Jorge”
La voce dell’amata moglie gli pervenne alle orecchie in mezzo a tutto quel frastuono.
“Sì, dimmi cara. Quest’anno non è una festa molto riuscita, non credi? L’anno prossimo…
“Io ho un altro, Jorge” confessò lei.
Jorge spalancò gli occhi e il mondo gli crollò addosso, mentre nel frattempo il signor Sanchez era riuscito a rifilare un pugno in faccia al signor Riquelme.
E la lavatrice continuava a girare…
L’ha ribloggato su Alessandria today.
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