Diego Sanchez posò il tè incandescente intatto sopra il piattino.
“E così sei il figlio illegittimo di…” cominciò Violetta Sanchez, ma il figliastro, che sapeva la risposta, lo ripeté pazientemente.
“Di Gonzalo e di una certa Consuelo, la quale aveva anche cercato un impiego non molti giorni fa, nella speranza che mio padre si ricordasse di lei. Ormai sono passati diciassette anni da quando sono nato, e così ho deciso anche io di fare la mia mossa, dato che mia madre non è stata assunta”
Gonzalo non sapeva che cosa dire.
“Lo sai che abbiamo venduto questa villa alla giardiniera di casa, vero?”
“Sì, ne sono venuto a conoscenza. Ho seguito in maniera ossessiva ogni mossa della vostra famiglia e so tutto di voi… anche che avete una lavatrice”
I due coniugi sgranarono gli occhi.
In quell’istante, arrivò Marìa, che stanca del tè preso con Clara Sanchez, arrivò ammanettata a Pedro a controllare cosa stesse succedendo in casa.
“Le cose mi stanno avvenendo sotto il naso e non riesco a controllare tutto. Chi è questo bellimbusto, ad esempio?”
“Oh, ma guarda chi abbiamo qui” esordì Diego Sanchez, poi si alzò e baciò la mano non ammanettata di Marìa. “Buenas dìas, señorita, mi chiamo Diego Sanchez. Encantado”
“Oooh… impara da questo gentiluomo, Pedro!” esclamò Marìa, in visibilio. Pedro cercava di nascondersi, ma ormai era stato menzionato.
“Pedro? Saresti tu… mio fratello, il donnaiolo? Ti devono piacere un sacco le donne, se ti ritrovi incatenato a loro, eh?”
Pedro realizzò quanto fosse antipatico il fratellastro. E dire che aveva sempre sognato di avere un fratello, invece di due sorelle stupide come i sassi.
“Tu non avevi altro da fare che non venire qui a sbafare tutti i nostri notevoli possedimenti, vero?” chiese acido Pedro.
“Siamo nervosetti oggi, vero?” chiese Diego. “Be’, credo proprio che rimarrò qui a lungo… mi serve fare un tour della casa, innanzitutto. Chi mi accompagna?”
“Io, se non ti dispiace” disse Marìa, in quanto proprietaria. Aveva già dimenticato i problemi dei suoi braccianti, Diego l’affascinante aveva la priorità.
Nel frattempo, Adele Sanchez e l’amica Patty si appostavano ogni giorno al parco per vedere il fisico marmoreo di Roberto della famiglia Mendosa. Il fatto che indossasse sempre la stessa tuta, però, non passò minimamente nel cervello delle due.
L’importante era vederlo correre, e sbavare su di lui. L’importante era vederlo sudare, e sbavare un po’ meno su di lui, perché il sudore faceva comunque puzza. Tuttavia, una volta seguito in bici a debita distanza, ogni giorno, invariabilmente, Roberto prendeva una curva nel parco spariva nel nulla.
Chi era allora quel ragazzo disceso sulla Terra da che era partito dal mondo degli angeli?
“Ne voglio sapere di più” disse Adele. “Tu Patty ti vedo abbastanza presa, e non vorrei che tu sia qui per vedere Roberto. Non avevi un fidanzato?”
“Ci siamo lasciati” disse lei sbrigativa. “Non ne voglio parlare”
“Però di Roberto vuoi parlare… ecco, ora affronta la curva… e sparisce! Ma dove va? Che fa? Chi è?”
Tuttavia, quelle domande non trovarono risposta. Piuttosto, c’era qualcuno che spiava loro, e in quel momento stava posando il suo binocolo.
Quel ragazzo era el loco Gutierrez, e lo si vide sogghignare, quel pomeriggio al parco. “Perché sogghigni?” gli fu chiesto da un albero parlante. “Così, sono allegro” rispose lui.
E la lavatrice continuava a girare…
L’ha ribloggato su Alessandria today.
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