“Che c’è, madre? Non siete contenta?” chiese Fernando, vedendo Martina sconvolta.
Martina deglutì e versò un copioso bicchiere di birra sul boccale di suo marito, lei che era astemia, e lo bevve tutto d’un fiato.
“Fernando” disse lei. “Ma lo sai chi sono i genitori di Raquel?”
Fernando fece spallucce e se persino il piccolo Benjamin capì che stava per venire fuori una verità sconcertante, lui non ci era arrivato.
“Javier ed Emilia Garcia, no?”
“Esatto” rispose lei. “Ti sei mai chiesto qual è il cognome da nubile di Emilia?”
“Certo che no, come può interessarmi?” disse Fernando. Infine, gli venne un lampo accecante nella mente e, tirando il fiato si portò le mani sulla bocca, accompagnato da un fortissimo senso di nausea.
“Esatto… Emilia Cruz è la mia sorellastra” disse Martina, buttando giù un altro boccale. Carlos era fiero di lei.
Fernando prese il suo boccale e bevve anche lui birra, due, tre boccali.
Miguel, l’unico che era rimasto muto per tutta la cena, ebbe una strana sensazione, dopo quei fatti e avendo notato Rosa che era sparita.
Così si alzò e andò a vedere cosa Rosa era andata a fare, e soprattutto perché aveva messo su quella domanda. Poi la vide: indossava un mantello con cappuccio, nero come la notte estiva di febbraio.
Così, dopo averle dato due minuti di vantaggio, la seguì anche lui.
Nel frattempo, il boss degli omini in nero rifletteva intensamente, dopo aver scoperto quelle rivelazioni. Qual era la prossima mossa da fare? E soprattutto, cosa gli sfuggiva?
Rosa non era sicura che fosse buona educazione bussare di sera, ma lo fece ugualmente. Non era una cosa che poteva aspettare l’indomani mattina.
Al che, bussò a villa Sanchez. Le venne aperto, ma il clima era freddissimo.
“B… benvenuta, Rosa Espimas” disse Marìa, in quanto padrona di casa. “Cosa possiamo fare per te, all’ora di cena?”
“Devo assolutamente vedere una foto di famiglia, in particolare una foto in cui vostra nonna è giovane”
Ana Lucia s’incuriosì: “Perché? Vuoi copiare la mia acconciatura?”
“Certo che no! Voglio sapere se… ecco… se vi somiglio realmente!”
“Prego, da questa parte” disse Gonzalo, conducendo Rosa in biblioteca. La seguì anche Clara, e di nascosto c’era anche Miguel, il quale era entrato dalla finestra.
Gonzalo sfilò una foto che sembrava essere molto vecchia, in cui Ana Lucia era in compagnia di nonno Sanchez e due figli piccoli, davanti a quella che era villa Sanchez.
“Non ce n’è una più giovane?” chiese Rosa. “Lo chiedo perché ho trovato questa foto” e porse la foto della sua culla a Gonzalo, che osservò anche lui la curiosa coincidenza, e passò la foto anche a Clara.
E Rosa si guardarono. Non c’erano dubbi, una volta scoperta la foto di Ana Lucia da giovane: era la copia sputata di Rosa Espimas.
“Hanno scambiato le culle” dissero all’unisono.
“E io sto per sposarmi con… mio fratello” concluse Clara.
A Villa Nueva poteva succedere anche questo, in quella magica estate del 1984. Si sentì un tonfo.
“Chi è là?” chiese Gonzalo, più per inerzia che per convinzione. Una vita di certezze, crollata in un attimo.
Fu Pedro il primo a verificare l’incidente: “C’è anche Miguel in salotto, e non so come ci è finito!”
Miguel giaceva a terra privo di sensi. Che fare adesso?
“Come potevamo saperlo? I figli… i figli si somigliano tutti” disse Gonzalo, accarezzando quella che era stata sua figlia, ma in realtà faceva Espimas di cognome.
E la lavatrice continuava a girare…
E io che credevo che le parentele non potessero essere più intricate! Lo scambio di culle è un classico delle telenovele e tu stai usando tutti i cliché a tuo vantaggio per scatenare situazioni surreali e comiche. Bravo!
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è la soap più trash di sempre XD
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