La vita mi confonde. Gira, su e giù, tutt’attorno. È come se si confondesse da sola, quindi ci confondiamo assieme.
Guardo il mondo da questa lavatrice, e non sono sicuro che il ciclo sia finito. Ma tiriamo un attimo il dado.
Okay, è uscito quattro, quindi andrò indietro di quattro caselle e, per farvi capire cosa sto dicendo, parlerò di come sono finito dentro la lavatrice.
È stato quattro giorni fa, ero fermo un turno dopo aver saltellato per tutta la plancia e la pedina accanto a me mi aveva appena fatto il gesto dell’ombrello sorpassandomi.
Non sapevo che dire, anche perché ero troppo impegnato a maledirla e quindi col pensiero mi ero fatto forza, tanta forza che quella stessa pedina, quando ancora mi faceva i versacci, è caduta in una casella trappola, finendo dentro un pozzo forse finito, forse infinito, forse coseno. Ho atteso che si tirassero i dadi di quella volta, ma a un certo punto una torta gigante ci ha travolto e ha occupato tutte le caselle interrompendo quindi il gioco.
“Salve sono la torta” dice con voce fonda.
“Che tipo di torta?”
“Guardami” risponde lei “Sono tutta lassa, con la panna, tonda, morbida, col caldo pan di spagna e le scaglie di cioccolato!”
“Hola!” Ha esclamato il caliente pan di Spagna.
“Perfetto, ma noi stavamo giocando nel sanguinario gioco dell’Oca!” esclamo.”
“Non importa! Non è più tempo di oche, e neanche di anatre all’arancia, ma di un bel dessert!”
Non sapevo cosa dire, anche perché, proprio quando la torta si è messa a ridere con un profondo “ohohoh” alla Babbo Natale, un grosso coltello si è messo a dividerla, ed io sono finito dentro una tasca di pantalone.
“Sei finito in… Tasca!” Esclama questa con voce robotica. “Il cavallo dei pantaloni augura una piacevole permanenza!”
Dopo quattro giorni sarà stata anche piacevole, ma adesso il mio mondo gira ancora, e ancora, e àncora.
Oltre a me, ci sono camicie fluttuanti, canottiere che si restringono, biancheria che si sente sporca e il famoso pantalone che si mette a dire e pensare. Un suo aforisma: “Ma se la biancheria e la schiuma sono bianche, saranno forse la stessa cosa?”
A questo punto, penso che sia meglio dire, più che la vita ci confonde, la vita ci sputa in faccia, a noi pedine. Ma non con la saliva, aggiungerei. Piuttosto, con la candeggina e l’ammorbidente!
Potevo mai non apparire a lasciare il mio primo commento sul tuo blog sotto una storia come questa? (In realtà sì, ma shhh.)
Più che mostrarci la realtà dagli occhi di una sfortunata pedina finita in lavatrice, questa storia secondo me ci mostra la realtà dai tuoi occhi. Alla fine quello che è un normalissimo gioco dell’oca a una festa con torta annessa, davanti a te diventa questo, un brano con tanto di morale filosofica finale!
Leggere quello che scrivi è sempre una garanzia!
Alla prossima avventura delle cose!
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Ci sono tre anni di blog da recuperare XD
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