Negli episodi precedenti, abbiamo riso, pianto, combattuto. Adesso, il gran finale!
“Augh” salutò lei. Il grande capo era seduto su una poltrona di pelle, mentre era attorniato da quella che sembrava la grande corte. Donne, soldati e qualche animale completavano il quadretto. In un angolo, un uomo fumava una pipa, che era la principale colpevole di uno strano odore.
“Augh, giovane bianca” salutò di rimando Sarnos Aluvo. Personalmente, era da sempre incuriosito verso le donne bianche, che sembravano così diverse a contatto con la pelle. Inoltre, quella donna in particolare aveva un bel taglio di occhi, anche se in quel momento sembrava avere timore di qualcosa.
“Non avere timore, figlia del pianeta Terra” la incoraggiò. “Siediti incrociando le gambe, e fuma il calumè della pace”
Le fu consegnato una grossa pipa dalla cannuccia lunga,. dove tutti si aspettavano che fumasse.
“Ho molte cose da dirti, Sarnos…”
Il capo alzò la mano coperta di anelli. “Prima il calumè”
Charlotte deglutì. Non si fidava, peraltro il tizio alla sinistra di Sarnos Aluvo aveva la runa. E se avessero messo dentro quella pipa qualcosa per farla addormentare e poi tagliarla in mille pezzettini per poi infine gettarne i pezzi nel mare?
Tuttavia, tutti la stavano guardando. “Lascia che ti spieghi una cosa, giovane donna bianca” disse ancora Sarnos Aluvo. “Fumare dal calumè della pace è segno per noi delle tue reali buone intenzioni, poiché dentro quella pipa ci sono molte delle erbe che crescono dalla terra, e averle dentro di sé rende automaticamente figli della terra, interconnessi con la Grande Madre… per cui non è possibile avere il cuore colmo di diffidenza e sospetto, dopo aver fumato”
Charlotte era un po’ scettica, ma decise di fumare ugualmente, per la prima volta in vita sua. Dopo aver fumato, aveva una grande voglia di tossire, ma l’istinto le suggeriva che probabilmente non sarebbe stato molto gradito. Inoltre, doveva porre una domanda importante al capo Oxius.
“Adesso dimmi, grande capo Oxius” disse Charlotte, sentendosi gli occhi rossi e forse anche la febbre. “Come mai… quell’uomo, accanto a te alla tua sinistra, ha una runa? Che significa? A me piace molto”
Sarnus Aluvo, perplesso, guardò il braccio del soldato che non fece in tempo a coprire.
“Ma… hai insozzato il braccio… è la prima volta che lo vedo” disse Sarnos. “Che succede?”
“Te lo dico io” disse Charlotte, cercando di mantenere la lucidità. Non era semplice, ma doveva assolutamente dire quelle cose. “Siamo stati fregati, noi di Bear Moon River e tu stesso, sotto il tuo naso aquilino. Ci sono delle persone corrotte, fra i bianchi e i pellirossa, tutti manovrati da un certo Patrick Rowald, che di certo non vuole il pene dei nostri gruppi. È stata Chumani… a riferirmelo. Mi ha riferito anche che qualcuno ha rubato le nostre Kevach, probabilmente perché Rowald glielo ha permesso, ma so… so che non siete stati voi” fece una pausa, si sentiva davvero male “una delle tue figlie”
“Santo Cielo… è vero, noi non rubiamo, per quanto disapproviamo il vostro comportamento con le Kevach. Per cui, se lo dice Chumani, ciò che riporti è vero.” esclamò Sarnos Aluvo. Poi, presa una lancia laser, colpì a sangue freddo il soldato, ferendolo a morte.
“Odio i traditori” affermò il capo. “Voi, però, non lo siete. È Patrick Rowald il mio bersaglio. Deve morire, in modo che neanche la terra lo ricordi. Dove posso trovarlo? Lo sai?”
Charlotte scosse la testa.
“Non importa” disse. “Salirò in sella al mio Anchilòs, e andrò da McKenzie e gli porgerò le mie scuse. Voialtri non statevene impalati, curate la ragazza… chissà che veleni sono stati messi nel sacro calumè, ed io che le ho ordinato di fumare”
E così fece, facendosi seguire dai suoi guardaspalle più fidati, senza runa.
“Tutti quelli che hanno una runa sul braccio” cominciò a dire Sarnos Aluvo, alzando in alto quella lancia “Devono suicidarsi davanti ai miei occhi. Adesso. Siete dei traditori e non meritate di vivere, pertanto toglietevela da voi stessi, prima che la mia ira si abbatta su voi e le vostre famiglie”
Così, vedendosi costretti, uno dopo l’altro, i traditori caddero senza che nessuno muovesse un dito. Visto quello, Sarnos Aluvo impennò col suo Anchilòs e partì a spron battuto verso est, dove aveva visto dirigersi McKenzie e i suoi. Suo malgrado, seguì anche i Binari, per quanto li odiasse erano un ottimo punto di riferimento in viaggio.
Nel frattempo, Partridge e Brianson arrivarono al cospetto di Patrick Rowald, nella grande fattoria indicata dal morente Odakota.
Quello non lo accolse benevolente, perché gli portarono la testa di Odakota stesso su un piatto d’argento.
“Credete di essere nel giusto, vero?” fu la prima cosa che chiese.
“Cosa intendi, maledetto?” chiese Partridge. Sia lui che Brian gli stavano puntando la loro arma. Lui era tranquillissimo.
“Eccoli, gli eroi senza macchia e senza paura che vanno a caccia del criminale cattivo! Non sapete neanche perché io abbia fatto quel che ho fatto!”
“Allora lo confessi, figlio di puttana” sibilò Brianson. “Le Kevach, gli Oxius… era tutto parte di un maledettissimo piano, non è vero?”
“Non avete il diritto di giudicare un uomo come me, voi due che stavate per azzannarvi a vicenda.. sarebbe stato diverte, vero? Un’amicizia rovinata per i motivi sbagliati, nel momento sbagliato”
Rowald si alzò e la sua statura imponente torreggiò sui due pistoleri.
“Andiamo, non sapete neanche utilizzare un’arma”
Non visto, aveva già puntato due Cyberevolver, una ciascuno, pronto a uccidere.
“Vi conviene arrendervi. Non intralcerete i miei piani. Vedete, questo mondo è così… contraddittorio. Voi due non vi rendete conto che Patrick Rowald ha salvato questa regione, dando un motivo di speranza a dei selvaggi che prima non sapevano distinguere la destra dalla sinistra, e a dei deficienti togliere loro ciò che hanno avuto impropriamente”
Seguitò una pausa.
“Non vedo McKenzie” disse Rowald. “È forse crepato come merita?”
“Sei solo un farabutto, un volgare disadattato che gioca a fare l’eroe, senza nemmeno sapere cosa sia!” esclamò Brianson. “McKenzie lo era, e ha dato la vita in questo sputo di terra, per colpa tua! Ma ti aveva incastrato, non è vero? E volevi vendicarti”
Rowald fece per sparare a una gamba, ma Partridge fu più veloce, facendo saltare l’impugnatura dell’arma destra dalla mano di Rowald.
La mano si scottò abbandonandosi a qualche goccia di sangue. Patrick fissò con puro odio chi lo aveva colpito e, utilizzando le onde cerebrali, sparò dagli occhiali una scia di dardi verdi e rossi, diretti ai suoi nemici, che risposero aprendo il fuoco, producendo così un’esplosione di colori, suoni e fumo. sentendosi in pericolo, anche i sottoposti più vicini di Rowald spararono, ma i due pistoleri riuscirono a fuggire via dalla casa, ormai in preda alle fiamme. Lo scontro era solo fra loro tyre. Due contro uno senza una delle mani ma pieno di assi nella manica. Non ultimo, gli speroni degli stivali, che erano a propulsione volante.
“Vi conviene arrendervi!” esclamò Rowald, continuando a sparare sia con la mano buona che con gli occhiali.
“Maledizione, non si vede più niente!” esclamò Brianson, cieco per via del fumo che odorava di bruciato. “Partridge! Hai qualche idea?”
Ma anche il compagno era in difficoltà, sparando a vuoto mentre tossiva.
Improvvisamente, però, si sentì un nitrito. Getti di fiamme di proporzioni enormi lastricavano il terreno.
“È un Anchilòs… ma non riesco a vedere chi lo cavalca” disse Partridge.
“Purché sia un alleato” fece eco Brianson.
L’odiata voce di Patrick Rowald, però, diede un nome e un volto al nuovo arrivato. Gli stava parlando con un tale gelo e una punta di fastidio che risultò fastidioso anche il tono stesso della voce.
“SARNOS ALUVO! Non sei mai soddisfatto, eh? Ti ho dato le case e…”
Furono le ultime parole di Patrick Rowald, il peggior criminale che Bear Moon River avrebbe mai ricordato negli anni a venire.
“Non hai neanche il diritto di parlare”
La voce perentoria di Sarnos Aluvo, così come il proprietario, sbucarono fuori dal polverone una volta che questo si fu diradato.
“Hai ucciso tutti i miei fratelli… li hai corrotti con la falsa promessa di benessere e hai deturpato loro il braccio con quella tua runa del male… credimi, Patrick Rowald, finire carbonizzato da un Anchilòs è ancora la punizione minore che avresti meritato”
Le ciniche parole del capo Oxius freddarono anche Partridge e Brianson, che non ebbero altro che parole di gratitudine per quell’uomo.
“Augh” salutò lui, scendendo dall’animale e vedendo gli adepti di Rowald osservare inorriditi il pezzetto di carbone che adesso era il loro capo.
“Come state? Vi devo delle scuse. Io, Sarnos Aluvo, sono stato gabbato dalle apparenze. Ma, ahimé, così doveva essere, per potere dare ancora gloria a Madre Terra”
E chiese loro di stringergli la mano, come tre combattenti fieri dopo un brutale scontro.
“Non preoccuparti” disse Partridge. “Patrick Rowald è stato un uomo pericoloso, sia prima che durante questa storiaccia. Ma ti prego di non giudicarci solo dalla sua condotta. Vogliamo davvero collaborare con gli Oxius”
“E così sia” accettò Sarnos Aluvo.
Così, da lì un anno, ci fu un patto fra Bear Moon River e gli Oxius, che contribuì persino a migliorare l’assetto del Binario, facendolo passare per terre più rigogliose e rilanciando l’economia di tutti quei viandanti che si videro ben presto i più ricchi fra i Coloni.
E, il 4 Aprile dell’anno astrale 2857, il Treno venne messo sulle rotaie per la prima volta, partendo proprio da Bear Moon River, la città con due sceriffi.