Scrivo così tanto su questo blog che non mi ricordo mai a che punto siamo con gli episodi, ma tant’è
“Picche! Picche!”
La voce dei Quadri riempie il cassetto. “Cosa c’è, seme della discordia?”
Le Picche si fermano un attimo. “Ancora con questa storia? È solo un caso che quella ha estratto il due di picche, cioè di noi, a quello sventurato!”
“Sì, certo” ribatte piccato l’altro seme. “Comunque, cosa volevi?”
“Hanno bussato alla porta” spiegano le Picche.
“Impossibile. Nessuno busserebbe mai ad un cassetto”
Invece, si sentirono chiaramente due rintocchi secchi, come di nocche sul legno.
“Ah” dissero i Quadri. “Eh” risposero le Picche. “Ih” interloquirono i fiori, interrompendo il loro annusare l’aria. “Oh?” Dissero i Cuori, sempre romantici.
“Uh!” Escamò colui che aveva bussato.
“Y” sospirarono pazientemente i Quadri, e andarono ad aprire.
“Siamo le MAZZE!”
Era vero. Un tizio dall’aria minacciosa guidava un piccolo drappello di mazze, alcune delle quali fluttuanti.
“Ma… noi non abbiamo fatto niente!” Protestarono i Quadri. “Perché volete prenderci a bastonate? Non sapete che le Picche, fra l’altro, sono venute dopo le mazze e quindi sono forgiate col ferro incandescente dei fabbri antichi dei secoli?”
Il Re di mazze non capì nulla di quel discorso e, perplesso, ordinò ai suoi: “Gente! Disporsi come ultimi della fila, si sono spaventati!”
Così le mazze abbandonarono la scena, lasciando il posto ai Denari.
“Oooh, ora sì che ragioniamo!” Esclamarono i Quadri, che divennero Cuori, in quanto i denari piacevamo a tutti.
“Sapevamo che vi avremmo affascinato ma purtroppo non siamo più valuta corrente” disse L’Aquila che fungeva da asso.
“Non importa” dissero i cuori. “Entrate pure”
“Un momento, vi facciamo conoscere anche le coppe e le spade, no?”
“Ancora! Ti ho già detto che noi abbiamo le Picche! Vuoi davvero che estragga il mitico Due?”
Le Picche ringalluzzite saltellarono speranzose “Fammelo fare! Fammelo fare!”
“No… in realtà la donna di spade si è innamorata dei vostri fiori. Vorrebbe avere quelli al posto della brutta arma che tanto male ha fatto e…”
I Quadri ribatterono scettici: “ma dai! Ma che anno può avere mai fatto? Lo sanno tutti che la donna vale solo tre punti!”
Il denaro, inviperito, estrasse la spada e disse “Gente! Fate venire il Settebello!”
Sette monetine dotate di cuffiette continuavano a passarsi un pallone fra loro.
“Attaccate!” Ordinò l’asso di denari, ma il Re di Fiori si pose in mezzo.
“Fiori per tutti!” Esclamò col suo tono placido e conciliante. Nessuno aveva mai sentito più di un minuto dei suoi discorsi ufficiali.
Così, fra una marea di gladioli, rododendri, margherite, tulipani e gigli la guerra venne sventata.
Almeno fino al prossimo bussare della porta.