C’erano una volta il Futuro Semplice e il Futuro Anteriore.
“Ehi”
Un giorno il Futuro Anteriore fu infastidito da quel semplice saluto.
“Come mai non vieni mai usato?”
Il Futuro Semplice non aveva idea di cosa fosse un giornale, quindi non sapeva che quando le persone volevano leggere il giornale, preferivano non essere disturbate.
“Sarò stato disturbato da te, povero fratello imbelle” rispose l’Anteriore, sempre elegantissimo nel suo frac e la pipa.
“Sì, però così non ti godi la vita” disse il Semplice. “Sei proprio un sempliciotto. Il fatto stesso che sei il Futuro non puoi leggere i giornali, e mi sta bene. Ma sarai anche stato un supereroe, non lo so, ma vedi quello che devi fare”
“Detta così sembra un’esortazione scritta con i suggerimenti del telefono” osservò il Semplice.
“Lo è, credo. Probabile” rispose l’Anteriore. “Mi piace sedermi davanti in macchina”
“E questo cosa c’entra?” chiese il Semplice.
“Leggi qui: uomo si salva la vita grazie alle cinture di sicurezza da brutto incidente”
Il Futuro Anteriore seppe di aver fatto centro con quelle parole, quel sempliciotto non aveva idea di cosa fossero le macchine, perché girava con lo skateboard fluttuante.
“Oh, molto interessante” disse lui. “Ma vedi, ormai le macchine sono antiquate. E comunque stai solo cercando di sviare il discorso: io ti ho chiesto esattamente perché non vieni usato mai nelle costruzioni sintattiche, e tu mi vieni a dire che un uomo si salva, nel passato, con una cintura di sicurezza. Mi dirai forse che sono un folle?”
“Sarai stato un folle, credo, nei secoli passati. Un povero giullare di corte che faceva la fortuna girando qua e là” rispose il nobile signore Anteriore. “io invece so perfettamente cosa sono, anche se non vengo mai utilizzato. E sono un…”
Seguitò un momento di pausa. Forse avrebbe rivelato una verità veritiera.
“Un?” chiese il semplicione.
“UN ALBERGO!”
Il futuro Anteriore si trasformò un albero tre stelle vista mare.