Caro,
In realtà, perché si dice “caro” nelle lettere? Non è che tu costi assai?
Comunque… “Povero” Andrea, come stai?
Io sono solo una lettera, fatta di carta e di parole. Anzi, le parole le stai mettendo tu, io mi sto solo limitando a leggere quello che stai scrivendo.
Come dici? le dita non entrano bene dentro la tastiera e ogni singola volta sei costretto a tornare indietro e correggere i refusi? Ma allora perché non scrivi con carta e penna?
Come dici? Con carta e penna si capisce meno della scrittura dio un dottore?
Ma allora, vecchio mio, te le cerchi tutte, scusa se te lo dico. E non solo le cerchi tutte, stai scrivendo una lettera a te stesso dov’è la lettera medesima che ti risponde!
Se non è meta scrittura questa, dimmi tu cos’è.
Come dice quello, tu chiamale se vuoi emozioni. Le emozioni che ti dà la scrittura di questa lettera, quali sono?
Empatia, forse? Ti senti arrabbiato, depresso, triste, frustrato, perplesso? Ti senti un cuscino?
Stai scrivendo questa lettera su un cuscino? Potevi dirmelo, almeno prendevo le mie contromisure e cercavo di non cancellarmi ogni volta che ci poggi la testa.
Se invece stessi scrivendo questa su un foglio elettronico, beh, sappi che scrivere furiosamente sulla tastiera non impedirà al computer di spegnersi improvvisamente, facendoti perdere tutto quello che stavi scrivendo.
Perché, mi chiedi? Beh, perché il cpc potrebbe riavviarsi da un momento all’latro, oppure ti potrebbero citofonare.
Però, ecco, sono solo una lettera, non è che io possa rispondere per t… come dici? Posso rispondere per te? Ma allora sei un sanguinaccio!
Cos’è un sanguinaccio? Non lo so nemmeno io. Mi piace come parola: sanguinaccio.
Ogni giorno scrivere è una tortura e una maledizione, però davvero, condividere i sorrisi alla gente che ti legge è una bella cosa, e speriamo che duri.
Con affetto,
La tua lettera preferita.
😃😃😃
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