Scherzetto.

Quel giorno, il perfido Lord Banana ricevette la vista della pera e della mela.

 

“Dolcetto o scherzetto?” chiese la mela, accompagnata da tante perette nane, che avevano in mano un sacco di caramelle, alcune anche sfiziose.

 

Il perfido ci dovette pensare su. Non tutti gli bussavano, perché la sua fama di perfido, appunto, teneva lontano come minimo quelli di Equitalia e anche i venditori della Folletto, ché di solito erano molto temerari.

 

“Allora” disse lui “Se è dolcetto, che sia alla banana”

“Ma non è cannibalismo?” chiese la Mela.

 

“Fatti gli affari tuoi, mela impicciona” rimbeccò il perfido. Al che, gli venne in mente un’idea. Il portafrutta era a forma di stadio, più o meno, ma aveva tutto ciò che serviva a un perfido Lord come lui per vivere in pace e sdraiato come se stesse prendendo il sole.

 

Andò e prese un bicchiere, lo riempì e lo offrì alla mela. Tutte le perette nane fecero un verso di sorpresa.

 

“Prendi questo succo. Sarai stanco” disse suadente il perfido.

 

“Oh. Non la facevo così generoso, Lord” disse la Mela. Ne bevve, ma due secondi dopo sputò e sputò, tossendo tutto quello che aveva ingerito. La mela da bianca che era divenne rosa, poi viola, poi blu, poi di nuovo rossa.

 

“Ma che cavolo mi hai dato? Veleno?”

 

“No, succo di mela, quindi ti te stessa” disse il Perfido Lord Banana. “Ora sai cosa significa essere cannibali. Io invece ho bevuto sempre succo di banana per essere immune a questo genere di trappole”

 

Il perfido Lord Banana, si disse la mela, meritava quell’appellativo. Le perette nane lasciarono dunque molti dolcetti sull’uscio e fuggirono, prima di essere spremute.

 

Da allora, non tutti gli fecero visita. Solo altre banane e uno spigoloso Ananas, ma venne una volta sola, anche perché da solo occupava tutto il portafrutta e il perfido non riusciva a stare comodo.

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