“Al fuoco! Al fuoco!”
Asborzio non sapeva cucinare. Tuttavia, vivendo da solo, si era convinto che doveva imparare in qualche modo e cominciò ben presto a prendere padelle, pentole e il gas.
L’uomo, per la prima volta, avrebbe dovuto cuocere un uovo all’occhio di bue. Non aveva la minima idea di cosa fare, anche perché non aveva mai visto un uovo in vita sua. Abituato com’era ad essere servito e riverito, da quando era stato cacciato di casa doveva vivere con i soldi rimasti, ma aveva speso tutto e dunque adesso lavorava come lavapiatti di sera, e di giorno non faceva nulla. Occorreva dunque pranzare.
E dire che era un principe! Tuttavia era stato diseredato, quindi adesso aveva a che fare con cose che non aveva mai visto né sentito.
Come le uova. Come sbatterle?
Provò sul tavolo e sporcò tutto quanto. Provò poi con una forchetta sulla padella e tutto il liquido bianco e arancione cadde. Ma non si riscaldava affatto.
Dopo aver tentato di tutto, dallo sventolare un ventaglio a sfregare due sassi che aveva per caso, finalmente capì che doveva accendere il fuoco. Tuttavia esplose tutto.
Il fuoco, infatti, aveva voglia di uscire fuori dal fornellino e quindi distrusse in un secondo padella e uovo, e cominciò a degustare tutto ciò che si trovava attorno. Il povero Asborzio cominciò a gridare dalla finestra di salvarlo, poiché stava andando a fuoco. Molte persone, fra cui i vicini, sentirono puzza di bruciato e andarono ad aiutarlo.
“Asborzio! Come va?” chiese la vicina. Aveva un debole per lui, visto che aveva il sangue blu. O forse aveva un debole per il suo sangue, dato che era anche ricercatrice.
la vicina vide la cucina e non c’era nessuna fiamma. Tuttavia aveva sentito anche lei la puzza di bruciato.
“Dev’essere stato un fuoco fatuo” spiegò Asborzio. “Sono il principe dell’Asburzia, l’Impero del Fuoco, e sono stato diseredato proprio perché non riesco ad appiccare un fuoco senza spegnerlo due secondi dopo”