Il sale e il sangue/20

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“Alexa? Svegliati, dai!”

La mano pesante di Lucy scosse la figura sdraiata su una branda molto consunta e coperta da un lenzuolo grigio.

“Umpf… che c’è?”

Alexa si girò e guardò l’amica. Sembrava assonnata, di sicuro doveva ancora tornare a interfacciarsi con la realtà. Effettivamente avrebbe potuto dormire qualche altra ora, ma Lucy arricciò comunque le labbra.

“Abbiamo perso tre ostaggi e tu dormivi, ecco che c’è. Sei sempre la solita, insopportabile quando fai così! E c’è gente che si fida di te più che di me!” sibilò adirata Lucy, illuminando la sua faccia con la torcia in fiamme che aveva ancora in mano.

“Ma…” cominciò a dire Alexa, stropicciandosi gli occhi e mettendosi seduta, come a voler riflettere sull’accaduto. Inoltre, cominciava a sentire caldo con quella fiamma così vicino. “Non siete tre anche voi? Tu, Chang e Olaf”

Lucy sbatté i piedi per terra. Aveva ragione, Olaf e Joseph erano stati raggirati come dei predoni qualunque e peraltro il nerboruto Olaf aveva ancora la testa fasciata. Lei aveva portato con sé Chang e quindi non aveva potuto difenderli.

“Sì, ma ci sono scappati ugualmente. Adesso tu ci segui e li troviamo, invece di fare la cretina” disse spronandola ad alzarsi.

“Chi sono questi geni del male?” chiese Alexa, volendo ancora capire perché era stata interrotta dal suo prezioso sonno.

“Non lo so, li abbiamo trovati davanti alla porta Sud che stavano dormendo” disse Lucy.

“Eh, beati loro” commentò sarcastica Alexa. “Ma se erano rimasti fuori dopo il coprifuoco, vorrà dire che sono ladri, briganti… spie”

“Esatto, cara la mia indolente!” esclamò Mary. “Pertanto alzati e andiamo a ucciderli!”

Alexa sospirò, si passò un’ultima volta le mani sulla faccia e si alzò per vestirsi; dopodiché prese le armi e seguì i propri compagni fuori dalla casa dove abitavano. Lucy la portò a perlustrare la zona del bosco dove erano stati raggirati, con il tronco su cui c’erano scritte le lettere X e V; mentre nel frattempo fece un resoconto di quelle ore.

“Avevano informazioni da dare sul Nonmondo? E voi ci siete cascati come pere cotte… com’è che senza di me siete perduti?” chiese lei, mentre toccava quei due segni sulla corteccia. Poi le venne in mente il dialogo compiuto con il Cacciatore riguardo quella terra misteriosa e capì che, infine, le aveva mentito: egli voleva soltanto la testa di Blackfield, ma chissà come aveva appreso l’esistenza del Nonmondo. Forse era stato Chang, con quella sua stupida frase, a metterlo su quella pista. Fu allora che si voltò e guardò i tre suoi compagni, anche loro provati da una lunga notte insonne ma non per questo esenti da colpe.

“Si può sapere che cosa avete in testa? Questa faccenda del Nonmondo ci è proprio sfuggita di mano! Dovevate ucciderli subito, senza neanche scambiare una parola con loro! Ma sapete chi erano quelli? Probabilmente appartenevano all’equipaggio del Cacciatore, e adesso chissà dove sono finiti!”

Lucy per la prima volta non seppe cosa dire, così come Chang, Joseph e Olaf, gli ultimi due che comunque erano troppo storditi per rispondere in maniera logica.

“E soprattutto, proprio nella notte in cui potevo dormire!” concluse stizzita Alexa.

“Ecco, esatto!” esclamò improvvisamente Joseph, indicando la compagna come esempio di quello che pensava. Lei lo fissò incuriosita. Forse non era l’unica che pensava che la notte occorreva riposare, piuttosto che fare pattuglie e ronde che finivano troppo spesso in tragedia.

“Senti, non adirarti perché non ci casco. Ma… allora ti sta bene lasciarli scappare? Non sarebbe meglio andarli a cercare?” chiese Lucy.

“No” rispose lei “torniamo in baracca, ché domani è un altro giorno. Ormai il piano deve essere assolutamente portato a termine. Magari quelli si sono fatti ammazzare. Qui nei dintorni non puoi stare distratto un attimo… come ben sappiamo

E, con quell’ultima stilettata, ritenne il discorso chiuso e la notte passò.

Lucy rimase senza parole. Era Alexa la leader, ma in cuor suo sapeva bene chi avrebbe dovuto esserlo. Quell’ingiustizia era l’unico cruccio della grande famiglia di Blackfield.

Nel frattempo, i marinai dell’equipaggio del Cacciatore si risvegliarono, proprio nel momento in cui gli abitanti delle tende dell’accampamento cominciavano ad affrontare un nuovo giorno.

Una donna stava provando ad accendere il fuoco quando si accorse di loro.

“Buon mattino a voi, dunque. Siete per caso dispersi? Avete l’abbigliamento da gente di mare, non sapete che questa è la terra?”

Il signor Morrison si alzò e, ignaro del fatto che si era ricoperto di terriccio e ciuffi d’erba, si presentò. “Avete ragione, milady. Siamo tre marinai in missione per conto del Re”

“Ah, ecco” disse lei, riuscendo finalmente ad accendere il fuoco. Per un attimo, ella pensò di mettere le loro facce dentro quel braciere. “Vi dispiacerebbe seguirmi? Dovreste parlare col nostro capo. Sapete, non è che riceviamo… visite tutti i giorni”

I fratelli Jameson avrebbero dovuto inventare un’altra scusa per sfuggire a quella trappola, ma in quel momento Morrison notò che i due avevano solamente uno sguardo smarrito. Così, capendo che in realtà non potevano rifiutarsi di incontrare il capo dei quell’accampamento, preferì annuire e dire “Certo, verremo volentieri” e dunque seguirono la donna attraverso un breve sentiero fatto di tende . C’era anche gente mutilata, o feriti che ricevevano cure.

Donne e uomini che cucinavano qualcosa dentro alcune pentole, alcuni che cantavano accompagnati da strumenti che non avevano mai visto, e bambini che scambiavano quella che sembrava una palla con i piedi.

“Più che rivoltosi, sembra un accampamento nomade” sussurrò Bruce al fratello.

James rispose “Probabilmente anche i bambini partecipano alla guerra civile. Tutuk Naga è allo sbando”

Infine, arrivarono a una tenda nera, rispetto a tutte le altre bianche. La donna che li aveva accompagnati fece cenno di entrare e dunque furono al cospetto di un’altra donna, seduta su un trono mentre mangiava uno straccetto di carne con le mani.

La donna, alla quale mancava un occhio, chiuso da una lunga cicatrice e coperto da una lunga frangia castana, chiese: “Chi siete?”

Lo aveva chiesto con una calma irreale, verso la quale si poteva rispondere solo con sincerità, e fu quello che un uomo come James Johnson fece.

“Siamo uomini del Re, signora” rispose, non riuscendo a nascondere una certa colpevolezza. “Ci siamo imbarcati sulla nave del Cacciatore e…”

“Chi sarebbe il Cacciatore?”

La donna aveva finito di mangiare e adesso aveva congiunto le sue dita con fare indagatore. Tutt’attorno, alcune guardie erano pronte a sparare al minimo cenno.

“È l’uomo incaricato dal Re per catturare Steven Blackfield” disse James.

“Certo, perché è la priorità del Regno, in effetti, catturare un pirata” ribatté la donna. “Gli uomini allo sbando, le donne povere, i bambini senza futuro… è questo lo scenario di un regno i cui capi sono traditori. Il Re che fa, dunque? Manda una nave a catturare un pirata, quando il paese d’oro che la gente della capitale crede di abitare in realtà non esiste.”

Nessuno riuscì a rispondere nulla.

“È vero, quando Blackfield sei mesi fa ha urlato al mondo che aveva ucciso il Re Ammiraglio e aveva rivelato quel segreto, tutti noi ci siamo mossi imbracciando spade, pistole e cannoni. Nessuno dei rivoltosi voleva combattere, ma adesso abbiamo reclutato anche i nostri figli, che come vedete preferiscono giocare, per natura. Tuttavia, non è perché Blackfield ha detto che i Ravenwood sono una manica di bugiardi e traditori che abbiamo cominciato a voler ribaltare lo status quo. No, lo abbiamo fatto perché la gente è stanca, povera e pazza, agonizzante a causa della fame e delle malattie!”

Il silenzio divenne se possibile più denso.

“Vedo che non dite nulla” proseguì la donna “forse non sapevate che Tutuk Naga versasse in queste condizioni?”

“No, signora” disse James Johnson, non riuscendo a trattenersi. “Le casse dello Stato sono piene, il Re stesso ha promesso al Cacciatore ogni mezzo, economico e materiale, per catturare Blackfield”

“Certo” rispose la signora prontamente “perché è facile avere qualcuno con cui prendersela, in modo da spostare il problema. Uno qualunque potrebbe dire che i problemi economici e sociali di questa nazione derivino dall’interruzione degli scambi commerciali ad opera dei pirati. In realtà non è esatto, o meglio, è solo una parte del problema. E se vi dicessi che noi avremmo i mezzi per sopravvivere solo contando sui nostri prodotti?”

Quella rivelazione spiazzò ancora una volta i tre marinai, che non ebbero alcun argomento da controbattere.

“Ma allora, che fare?” chiese il signor Morrison.

“Volevo solo farvi capire quanto poco senso abbia il fatto che siate al servizio di Re Taddeus, che millanta di avere soldi che non ha” disse la donna. “Non state aiutando il popolo”

“Tuttavia abbiamo giurato fedeltà al sovrano” ribatté Morrison. “E anche la capitale ha i suoi problemi”

La donna fece un verso scettico. “Non ci credo neanche se lo vedo. Come può la capitale, che sta ignorando tutto il resto della nazione, avere problemi? Lo sapete che il Re Ammiraglio non è stato così corretto e saggio come lo dipingono? Certo, ormai è morto e nessuno rischierebbe mai di dire che è stato proprio a causa della sua fissazione per la guerra, con quella sua accademia, e le navi, e i marinai, che ci ha affossato tutti. Ha tolto denaro per potenziare la marina militare… per poi perdere. Un idiota”

La donna aveva visto perdere molte persone che conosceva in quella battaglia. Mentre parlava, diverse immagini di uomini annegati, mutilati, crivellati di colpi, le si affollarono nella mente. Lei stessa era davanti a uno di pirati e tirava di spada…

Si riscosse, e tornò a guardare quei tre marinai, che sembravano sporchi, infreddoliti e dall’aria spaesata. Poi, tolse qualche lacrima dagli occhi.

“Non siete spie” disse lei, con voce rotta. “Non ne avete l’aspetto. Non ho neanche motivo per trattenervi, a meno che voi non vogliate qualcosa da me. Ho una guerra da combattere, sapete…”

“In effetti, è così” disse Bruce Johnson, che non aveva capito perché la donna davanti a loro ebbe avuto quell’attimo di debolezza. “Se ho capito bene, voi avete intenzione di attaccare la città”

“Sì, e non siamo soli. Abbiamo accampamenti in tutte le porte” rispose la donna, che diede tutta la sua attenzione a Bruce. Quest’ultimo lo notò e cominciò a innervosirsi: quello sguardo era oltremodo penetrante.

“Buono a sapersi” riprese Bruce. “Avete appena detto che i pirati non sono la vostra priorità, ma anche loro hanno intenzione di rovesciare il regno, magari ponendo come capo Blackfield stesso. A voi sta bene?”

“Il nostro compito è quello di eliminare i Ravenwood e porre sul trono un’altra famiglia, i Seltzer” spiegò la donna. “Sono loro i migliori a guidarci”

“E che ne direste se momentaneamente ci unissimo, allora? Scacciamo i pirati dalla città in modo da poter entrare indisturbati alla capitale?” chiese Bruce.

“E sia” rispose incuriosita la donna “se avete un metodo per forzare le porte senza spargimenti di sangue, vi ascolto”

Infine, la donna porse loro la mano.

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2 pensieri su “Il sale e il sangue/20

  1. Apprezzo tantissimo la politica di Alexa, “prima dormiamo e poi si vedrà”, ma forse in questo caso darsi alla caccia a tappeto era la scelta migliore! Insomma, questi sanno di voi, hanno scoperto il vostro segreto e vi hanno pure presi in giro e tu pensi a fare il riposino? Però in effetti è un po’ questo il problema dei pirati, sono un po’ indolenti di natura!
    Tra gli inseguimenti a vuoto del Cacciatore, pare proprio che siano questi tre a star facendo tutto il lavoro! Non solo si sono salvati, ma hanno anche trovato un’alleata con molti uomini a disposizione per raggiungere il loro scopo! Una volta tagliato fuori Blackfield dalla capitale cosa farà il pirata? Perché secondo me è la volta buona che si incazza XD
    Immagino lo scoprirò andando avanti con questa storia avvincente u.u

    Piace a 1 persona

    1. Purtroppo Alexa è una tipa che non carbura se non dorme XD questa sottotrama mi aveva preso anche perché mi dispiaceva abbandonare il re al suo destino, così ho deciso di ambientare un po’ di cose sulla terraferma, fino all’incredibile chiusura della sotottrama stessa 😀 magari ti piacerà, io lo spero **

      "Mi piace"

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