“Sui giorni felici non c’è mai stato molto da dire, la felicità detesta le parole”
Molto furbo da parte mia inserire come titolo le ultime due parole di questa frase, che poi sono proprio parole, quindi vado in contraddizione con l’intera citazione; anche perché se dovessi rispettarla non dovrei scrivere proprio niente. Al limite, disegnare un grosso smile.
In ogni caso, vi devo un articolo, quindi ho ripensato molto a questa frase e ho chiesto alla felicità perché detesta le parole.
“Sai, quando mi hai detto di venire qui non pensavo… beh, forse non mi sono spiegata bene. Per mesi una cantante ha fatto la pubblicità di una nave da crociera e allora per mesi ho segnato felicità e quadrati, poi mi sono resa conto che la felicità sono io e ho smesso di fare questi sogni, ma adesso sogno diagrammi di flusso. Beh, forse a molti di voi non interesserà nulla, ma sono molto attenta ai melograni e il mio passaggio a livello preferito è quello dove c’è Rasoioland, la terra delle lamette da barba. Bene, ecco perché dissi che mi davano fastidio le parole, ma forse sono stata fraintesa. Sono stata fraintesa?”
Non so al momento se la felicità sia stata fraintesa, ma la sua testimonianza è stata parecchio eloquente. Rasoioland.
La terra delle lamette. La terra preferita dagli emo.
In realtà neanche a me piacciono le parole, ma le polpette sì. Parleremo di polpette.
Le polpette le ho mangiate personalmente. Quest’anno, dico. Ci sarà pure stato un giorno in cui ho mangiato polpette, voglio dire, per statistica.
Ma la felicità non sta certo nelle polpette. Non è che tu possa dividere in due una polpetta e quella ti regala la felicità in carne ed ossa, anche perché è un termine astratto. Pertanto, la felicità la si può trovare… nella felicità stesso. Vero, Feli?
“Certo, anche se non hai detto niente”
No, probabilmente, ma abbiamo passato cinque minuti in allegria. Non è questa la felicità?
Le avventure di tutto 