Tjuvlyssna è un nome svedese, che letteralmente significa “ladro d’ascolto”, ma si può interpretare con “colui che ascolta di nascosto”
Tjuvlyssna è una ragazza come tutte le altre, in Svezia: mangia le aringhe, passeggia, ha due orecchie. Emblematico il giorno in cui lo ha scoperto.
“Oh! Per Odino! Ho due orecchie!”
Da allora non ha mai perso occasione per ascoltare qualsiasi cosa, dalle corbellerie che si dicono i suoi compagni fra loro fino ai discorsi importanti dei politici.
Le piace tanto giocare alla PlayStation, in quei giochini dove si massacrano le entità sovrannaturali, dacché a lei non piace il sovrannaturale e ritiene che sarebbe meglio per tutti se sparisse, anche nella finzione.
Sta di fatto che, oggi, qualcuno alle sue spalle sta parlando. Le orecchie di Tjuvlyssna sono ben tese in cerca di accalappiare qualche suggerimento per il compito di geometria che si terrà fra qualche dì.
“… dobbiamo agire adesso.” sta dicendo una voce maschile. “In ogni caso, non possiamo tenerglielo nascosto, si spaventerebbe”
“Già” risponde una voce femminile. “Non è che possiamo guardarla mentre tiene su un cucchiaio col naso. Va bene che è bislacca, ma a tutto c’è un limite, persino alla velocità”
La ragazza considera quel che ha sentito. Si parla di dire qualcosa a qualcuno, che potrebbe essere anche lei stessa. Non conosce nessun altro, infatti, che tiene il cucchiaio sul naso e solo per esercitare il proprio equilibrio il giorno in cui avrebbe imparato a cavalcare.
“Ma allora come risolvere i miei problemi di geometria?” chiede lei ai suoi genitori.
“Ci… hai sentito?”
“No” risponde. “Sono le mie orecchie che lo hanno fatto. Vogliono ascoltare tutto.”
“Scusaci! Non volevamo! Puoi continuare a mettere i cucchiai sul naso, e anche un catamarano, se questo ti aggrada!”
Tjuvlyssna pensa. Un catamarano le avrebbe fatto sicuramente vincere il premio in denaro, ma lei, origliando, ha scoperto che c’è qualcos’altro che i suoi genitori vorrebbero dirle.
“Tesoro, noi vorremmo solamente dirti che due più due fa… quattro, e non tre, come erroneamente ti hanno informato”
Due più due fa quattro… incredibile, la Svezia. Tjuvlyssna dice “Ok, grazie. Ma dov’è il mio catamarano da mettere sul naso?”
Essendo in Svezia avrebbero potuto semplicemente concordare di non essere d’accordo. Che due più due faccia quattro, dico.
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L’Magari in un sequel glielo faccio dire
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