Valuta onestamente il modo in cui reagisci alle situazioni di crisi. Sei soddisfatto del modo in cui lo fai?
“Crisi”
Si chiama così quel momento in cui non sai bene cosa fare. Può avere diverse sfaccettature e riguardare più rami della tua vita.
Siamo tutti abituati a considerare solo la salute, il lavoro (e quindi l’economia) e l’amore, come se la vita non ci offrisse altro che questo.
Mettiamo caso allora che ci sia una crisi. Una, che so, apocalisse di tortellini mutanti pronti a riempire se stessi con i corpi delle persone umane bipedi.
Quella sì che sarebbe una crisi, ma non rientra in nessuna delle categorie succitate. In ogni caso, al momento dell’apocalisse di tortellini giganti, c’è solo una cosa che farei, una cosa che penso sia venuta in mente a tutti, ormai.
Parlo di prendere un cucchiaio. Non ditemi che mangiate i tortellini con le forchette.
Col cucchiaio, state pur certi che i tortellini si sconfiggono, prima o poi. Più poi che prima perché appunto sono giganti, ma succederà.
Un’altra crisi che si può affrontare è quella economica, ma quella la affrontiamo tutti ogni giorno e quindi è inutile parlarne.
Un’altra crisi che riguarda tutti è quella di dare un esame a breve distanza l’uno dall’altro. E sei in crisi, perché non riesci a studiare bene quasi quasi speri che un’invasione di tortellini giganti venga a disturbare la quiete pubblica e magari rinviare il giorno del fatidico esame.
Quindi, è questa la risposta alla domanda iniziale. Sono soddisfatto? No, perché avrei tante altre altre alternative ma la migliore è sicuramente il cucchiaio. Parlando di tortellini in brodo, che infatti useranno loro come arma per farci scottare e fidatevi che so cosa significa.
No, perché una volta mi sono scottato, e questo episodio si può ben considerare di crisi.
Crisi finita con l’ustione.
Di secondo grado.
A un dito.