Flangiprop!

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C’era un salmone.

Uno me ne basta, e vedete quanta carne può venire fuori. In ogni caso, quel salmone non c’è oggi ma solo qualche tempo fa. I salmoni, si sa, salgono attraverso il ruscello, andando contro corrente.

Il salmone Roger, però, non arrivò mai al ruscello, perché fu catturato da un orso. Il salmone fissò l’orso con uno sguardo carico di sdegno e disprezzo. Non avrebbe potuto permetterselo, ma d’altra parte i salmoni andavano controcorrente.

“Stai per essere mangiato eppure mi guardi male” commentò l’orso.

“Sì” rispose Roger. “Perché il mio sogno era finire con le farfallette”

L’orso si guardò a destra e a sinistra e alla fine trovò una farfalla che, sfaccendata, si stava avvicinando pericolosamente ai due animali.

“Eccola qui. Farfalletta col salmone”

“Non questa, deficiente!” e Roger morse una delle dita, ma l’orso non emise alcun dolore. Anzi, probabilmente non se n’era nemmeno accorto.

“Allora fatti mangiare, no?” chiese l’orso. “Ormai sei nelle mie mani. Qual è la tua ultima parola?”

Il salmone continuò ad agitarsi. Non gli veniva in mente niente, e ben presto si rese conto che l’orso non sarebbe stato rapito da un elicottero, e nemmeno si sarebbe gonfiato a forza di guardarlo. Allora avrebbe detto una parola, una sola parola, ma che l’orso non avrebbe più dimenticato.

“Flangiprop!” esclamò con tutta la voce che poteva, e l’orso annuì.

“Eh lo so, non me ne parlare” commentò lui, utilizzando un tono un po’ troppo affranto per una parola che non esisteva.

“Ma… ma…”

“Però anche tu, se hai avuto un Flangiprop dovevi rispondere con Krognutu”

Ma che cosa aveva appena detto l’orso? Roger non riusciva a capire alcunché, e l’orso non aiutava. Era pronto per mangiarselo.

“No… sai che c’è? Ti lascio libero. Anche tu hai diritto al tuo Krognutu”

E Roger tornò al fiume, pronto a inseguire le sue farfallette. Ma che cos’era che aveva detto l’orso?

 

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