Le mie chiavi sono molto particolari. Le perdo sempre tutte le volte che devo uscire con Sarah.
“Ma quindi perché non usciamo?” mi chiede. Bene, vado per prendere le chiavi e non le trovo.
“Non trovo le chiavi”
Come se lo sapessero, spariscono magicamente per poi ritrovarle quando Sarah si stufa e decide di rimanere a casa.
Una volta pronunciate quelle parole, ecco che le chiavi tornano.
Ed è così, sempre, tutte le volte. Al cinema, al ristorante, in palestra, sotto la doccia… le chiavi le perdo sempre per poi ritrovarle.
Anche oggi mi aspetto che lei mi dica di uscire, così prendo il giornale e attendo.
“Ehi” esordisce. “Vorrei andare al lago”
“Quale lago? Siamo in Finlandia, ce ne sono parecchi”
“Beh, al lago! Di solito quando uni dice lago, uno capisce!” esclama Sarah, spazientita. Io dico “Aaah”, ma in realtà non ho capito nulla.
Andiamo al lago e alla fine ci siamo anche divertiti. Facciamo per tornare a casa quando poi ci ritroviamo davanti alla porta.
“Le chiavi dove sono?” chiede Sarah. Io mi batto una mano sulla fronte. “A ‘sto giro non le ho cercate! Chissà dove sono”
“Dove sei? Ma qui davanti a me, no?” chiede Sarah. Io la guardo e annuisco. Ha ragione, i formaggi devono essere stagionati.
In quel momento, mi viene un atroce dubbio.
“Sono caduti… oh, no!”
Sarah mi guarda in maniera perplessa.
“Cosa succede?” chiede.
“Come al solito, le chiavi mi sono cadute nel tombino!”
Sarah continua a non capire.
“Le chiavi si gettano spesso nei tombini” spiego. “perché sentono caldo. Sai, l’afa…”
“Afa? Ma siamo a febbraio!”
“Ma siamo anche in Brasile”
Sarah non ha niente da obiettare. “Le chiavi si gettano in un tombino. Splash.”
“Sì, è l’inizio della sigla di Paperissima” spiego.
“La danno anche in Brasile? Strano”
“Non tanto strano quanto le chiavi che cadono nei tombini”