Il gatto bionico.

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“Come sono belli questi felini!”

Mark ne aveva sempre voluto uno. Il gattile della sua città, peraltro, ne aveva diversi e tutti  tenuti ottimamente.

Starnutì.

Jenna gli si avvicinò, vedendo il cliente in difficoltà ma ostinato ad accarezzare i gatti.

“Sembri me con le torte, dato che sono diabetica” esordì. Mark non la vide bene, perché aveva gli occhi molto arrossati e pieni di muco e lacrime.

“Eh” disse lui. “Operò vorrei davvero un gattino. Come posso fare per averlo?”

“Posso costruirtene uno robotico, se vuoi”

Jenna si sedette al suo ufficio e in pochi secondi ne costruì uno molto simile. “Questo, però, lo paghi” lo avvertì lei.

Mark pagò il suo gatto robotico e furono giorni felici. Il gatto camminava e miagolava, funzionava ad elettricità e pareva non avesse bisogno di altro. Mark, in quei giorni, conobbe Sarah, una ragazza molto simpatica che decise di salire a casa sua.

“Ti faccio vedere il mio gatto” disse Mark ammiccante. Sarah, incuriosita, salì al primo piano della palazzina, tenendosi ben stretta ai corrimano per paura di scivolare, e vide poi il gatto.

“Ma che carino! Come si chiama?” chiese affettuosa Sarah, tentando di fare i grattini a un essere bionico.

“Galaxy Destroyer”  sibilò Mark a Sarah. E il gatto, al sentire nominare quel nome, avrebbe dovuto fare le fusa. Solo che non lo fece, rigurgitò invece delle palle di pelo di fuoco.

Sarah, divenuta abbrustolita, se ne andò offesa e Mark guardò Galaxy Destroyer distruggere a destra e a sinistra con fare compiaciuto.

“Devi essere non poco inceppato. Mi toccherà andare da Jenna”

Mark andò da Jenna il giorno dopo e il felide smise improvvisamente di sparare laser.

Jenna, giustamente, contestò: “Ma questo gatto sta benissimo! Perché mai me lo hai portato?”

“Oh, be’, perché…” non sapeva che dire. “Perché questo gatto fino a ieri sputava fuoco!”

“Non mi sorprende” disse Jenna. “Anche io sputo fuoco”

Raccolse molto catarro e sputò una lingua di fuoco sulla faccia di Mark, che divenne la Torcia Umana per qualche secondo. Ciò nonostante, Mark decise di aver a che fare solo con l’acqua, da quel momento in poi.

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