Hai bisogno di essere d’accordo con la vita di un artista o ti basta apprezzare la sua arte? In sostanza, riusciresti a scindere l’artista dall’arte che fa spendendone denaro?
Dirò solo una cosa: se doveste conoscermi e poi leggere i miei scritti, non leggereste mai i miei scritti.
Davvero, sono intrattabile, puntualissimo, dico sempre quello che penso e ogni volta penso di avere ragione, pensando che non emetto semplici opinioni.
Però scrivo racconti comici. Quindi, per leggere questi racconti comici, il mio compito è quello di far ridere o pressappoco. Come si fa a far ridere la gente avendo tali difetti?
Non pensandoci. Piuttosto, preferisco concentrarmi su quello che fa ridere me, e a me fanno ridere gli Scary Movie e poco altro.
Quindi, un po’ qui un po’ là e un po’ di alieni e il racconto è fatto.
Come? In questo articolo non ci sono alieni? E Zwiborg, allora, proveniente dal pianeta Plutone, ma non il nostro Plutone?
Passiamo allora al racconto di un autore e l’autore stesso. Prendiamo ad esempio il Meine Kampf.
Ora, tutti noi sappiamo che non si può scindere il libro succitato dall’autore, vero? Perché è quello che pensa. Però ovviamente ha un certo interesse storico e quindi secondo me andrebbe letto.
Passiamo allora a tutt’altro genere. “Diario della motocicletta” di Ernesto Guevara. Sapete scindere l’autore del libro? No.
Andiamo avanti. “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, scritto da Milan. Gli interisti vomitano.
Infine, possiamo dire, prendendo per assunti tre libri rispetto all’infinito panorama mondiale, che sei quello scrivi, in un modo o nell’altro.
Vuoi sterminare gli ebrei? Sei un nazista. Vuoi andare in bici a farti di canne? Wow. Vuoi fare un libro sul verbo essere? Sei uno che studia.
Quindi sei quel che scrivi. Sei quel che leggi. Sei quel che sei. Sei per sei trentasei.
Le avventure di tutto 