Dividi questo post in tre parti, ciascuna delle quali staccata dall’altra, tuttavia crea un argomento in comune fra loro e poi includi questo stesso tema – un oggetto, un simbolo, un posto – in ciascuna parte.
Tema: i bicchieri
I bicchieri sono belli.
Sono tondi. Riflettono la luce del sole, mentre riflettono.
Talvolta possono essere riempiti con un liquido, talvolta invece possono essere rotti, come in certi incidenti.
I bicchieri sono la vita, mi piacciono. Che siano di vetro o di porcellana, non posso farne a meno. Anzi, forse è meglio se sono trasparenti, in modo da poter vedere bene la loro essenza, e tutte le bolle che talvolta salgono su per poi finire il loro viaggio proprio vicino all’orlo. Ovvero vicino a me.
I bicchieri. Che sia un flute o un calice, i suoi baci sono indimenticabili come una notte tersa d’agosto e…
“E basta, bocca!”
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Il bicchiere è forse il mezzo più comune per poter bene. Ne esistono di diversi tipi, forma e dimensione. Il bicchiere più comune è quello di vetro. In questo contenitore si ci può versare qualsiasi cosa, dal liquido chiamato acqua fino alla Coca Cola, dal detersivo all’aria stessa. Sono anche molto semplici da lavare, perché basta appunto passarci un po’ di spugnetta e tornano riutilizzabili, per un utilizzo pressoché infinito. Una volta si usavano i bicchieri di carta o di plastica, ma dopo l’abuso di questo materiale pur riciclabile abbiamo tutti deciso di renderlo proibito e non usarlo mai più.
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Bonnie Parker avvicinò l’accendino alla sua sigaretta. Era già la quarta e non erano nemmeno le sei del mattino.
“La vittima è stata trovata proprio così, signora” stava dicendo l’agente Smith. “Nessun segno di effrazione, né di lotta. Solo questo trauma cranico”
L’agente Parker guardò con disgusto la vittima. Aveva occhi e bocca spalancate, come se non si aspettasse quell’epilogo.
“Guardate quei cocci” sussurrò la Parker. “L’arma del delitto è stato sicuramente un bicchiere. Sarà la scientifica a dire quanto è alto il carnefice e, credetemi, rivolteremo la vita di questo tizio come un guanto, finché non troveremo questo bastardo. Rilevate le impronte digitali. Lo prenderemo.”