La vita matrimoniale di Barbara va a rotoli. Sta per separarsi da suo marito e come se non bastasse scopre che lui ha un’altra da ben cinque anni. Ossia, da quando si sono sposati. Sola e disoccupata finisce per accettare il lavoro in un pub. Qui ritrova una sua vecchia amica di infanzia e incontra Alessandro. Tra lei e il suo capo scatta una fatale attrazione che diverrà amore. Una serie di rivelazioni sconvolgenti però, la porteranno ad affrontare un passato sconosciuto e pericoloso sul quale incombe una scia di brutali omicidi. Il serial killer è lì, più vicino di quanto creda.
Ciò che avete letto è la sinossi che potete trovare per il libro “Pinot grigio a colazione“, scritto da Floriane Canovas. Guardando la copertina e la trama non potevo non pensare a dedicarle uno spazio, e poi, dato che poi alla fine si parla anche di serial killer vi posso assicurare che tutta la narrazione ha del potenziale, per cui immergiamoci in queste atmosfere. Come farlo? Semplicemente chiedendolo all’autrice, così come è tradizione. Immaginiamo di essere in un tea room, solo che al posto del tea abbiamo un Pinot che troneggia sul tavolino e noi tutti abbiamo un calice. Vediamo che ne viene fuori!
1) Ciao Flo! Sono contento di ospitarti. La prima domanda è d’obbligo: com’è nata l’ispirazione per questo romanzo?
Ciao Andrea, grazie a te per questa bellissima opportunità. L’ispirazione è nata in un modo un po’ particolare:
tutto è partito da un sogno che ho fatto. In questo sogno finivo in un bar, ordinavo una birra e chiacchieravo
con il cassiere. Sembra una cosa banale ma le emozioni che ho provato mi hanno dato l’idea.
2) Chi è Barbara?
Barbara è una donna che trova nel suo cammino tantissime difficoltà. Una donna che deve reinventarsi e
ricostruirsi più volte, per questo credo che la mia protagonista rappresenti bene la forza delle donne.
3) “Mai innamorarsi sul posto di lavoro”, eppure Barbara ci è caduta con tutte le scarpe. Come la vedi tu da autrice?
Anche io sono del parere che innamorarsi sul posto di lavoro sia una cosa completamente sbagliata ma in
questo caso è stato inevitabile. Il suo capo è stato un sostegno prima di qualsiasi altra cosa, è stato un amico
prima di diventare amore. Non so, non poteva esserci nessun’altro al suo fianco se non lui.
4) Quanto tempo hai impiegato per scrivere il romanzo?
Un annetto. È stata una cosa lunga anche perché ho avuto un momento di stop a causa del trasloco che mi ha
portato via qualche mese.
5) La copertina è bellissima. Come nasce?
Grazie. Nasce dall’enorme talento di Jane Rose Caruso. Ha catturato perfettamente l’essenza della mia
protagonista.
6) Hai fatto ricerche particolari per il libro? Qualcosa sui serial killer, magari?
Decisamente sì, ho fatto molte ricerche specialmente nell’ambito dei servizi sociali. Non ti nego che sono
estremamente pignola e l’idea di poter scrivere inesattezze mi fa controllare tutti i dettagli in modo maniacale.
Ho fatto anche ricerche sulle armi e su vari omicidi, sono certa che se qualcuno avesse visto la mia cronologia di google avrebbe chiamato la polizia.
7) Il tuo libro si presta a eventuali momenti comici?
Comici no, magari qualche momento ironico o comunque leggero. Ma è un vero e proprio libro che raccoglie
continui “mai una gioia”.
8) Hai ascoltato qualche playlist in particolare durante la stesura?
Sì, la musica mi aiuta molto per alcune scene dove mi serve una determinata emozione. Ho creato una playlist
su spotify intitolata “Pinot grigio a colazione”, è disponibile per chiunque voglia ascoltarla.
9) Come ti trovi nella promozione del libro?
Sicuramente è un processo faticoso e tortuoso ma cerco di viverlo con divertimento e tranquillità.
10) Qual è il personaggio che ti somiglia di più?
Credo di aver messo un po’ di me in tutti i miei personaggi però forse quello nel quale mi identifico meglio,
specialmente per il modo di affrontare le cose, è Barbara.
11) E allora te lo devo chiedere. Ci consiglieresti un Pinot grigio a colazione?
Ma certo! A colazione, pranzo e cena… Rigorosamente accompagnato da una fetta di torta al cioccolato.
12) Il tempo è finito. Ti ringrazio tantissimo per essere stata qui!
Grazie a te per questa bellissima intervista. Un saluto a tutti!