Come un T Rex sul kayak

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Era una bellissima giornata in Canada. Mauro il Tirannosauro aveva in mano una specie di remo.
“Adesso vado subito su questo kayak per affrontare le rapide!” esclamò tutto contento.
In effetti un’imbarcazione fatta interamente di sciroppo d’acero giaceva proprio di fronte una rapidissima rapida.
“Sono troppo veloce oh mio Dio!” esclamò lei, mentre compiva il suo corso verso l’ignoto.
“Sarà anche così, ma almeno le affronterò a testa alta” osservò Mauro. Provò ad alzare la testa. Non ci riuscì.
Si imbarcò e fece due pagaiate di prova. Il remo non arrivava alla superficie. Nel frattempo, nella grande sala segreta dei Kayak, il signor K. Ayak disse ai suoi colleghi scienziati: “Bene ragazzi, qualcuno è salito su di noi”
“Nemmeno una nuvola” intervenne qualcuno. K. Ayak lo osservò malissimo, come se volesse fulminarlo con lo sguardo.
“Attivate la procedura”
La barchetta scese improvvisamente da dov’era incastrata per seguire le rapide, le quali arrivarono e passarono, portarono con sé cento parole scritte troppo velocemente per essere notate e il povero Mauro fu balia degli eventi.
“Guarda quel dinosauro” commentò una felce.
Mauro aveva indossato un paio di occhiali da sole molto scuri e, pur non pagaiando, stava affrontando quelle onde impetuose del fiume.
“Se non mi fate rotolare” propose “Vi pago in sciroppo d’acero”
L’offerta era molto allettante, ma le acque non sentirono, poiché non avevano le orecchie.
“Bene, adesso c’è anche una cascata”
“Una cascata qua?” rispose il kayak.
“Non ce n’è nemmeno una?” chiese sconvolto Mauro.
“In effetti no, il fiume finisce tranquillamente in un lago”
“Ah-ha! Vi ho visto!”
Un masso spuntò improvvisamente ma il Kayak lo schivò appena in tempo, aiutato dai tecnici che chissà come lo telecomandavano.
“Dino! Spara raggio!”
Un raggio magnetico uscì dalla bocca del povero estinto, che distrusse un sacco di sassi spuntati dal nulla.
“Come mai se lo possono permettere?” chiese.
“Beh, non sono segnati sulle mappe quindi possono comparire quando pare a loro” rispose l’acqua.
“Incredibile! Prima non aveva risposto ma adesso sì!Ti sono cresciute le orecchie, onde?”
“Beh, oggi come oggi non si può mai essere certi di nulla”
Mauro, però, non la stava bevendo. In effetti era acqua un po’ sporca, ma guardandosi attorno si rese conto di dove fosse. Era un bosco, e si sapeva che i boschi avevano le orecchie, e non u difficile immaginare che ne prestò qualcuno al fiume.
“Signore! Signore!” esclamò infine uno dei tecnici. “Il kayak sta cominciando ad avvertire il peso del T Rex!”
“Oh Signore!” esclamò K. Ayak. “Che cosa possiamo fare?”
“È lei a decidere!”
“Ah, già”
Prese una penna, risolse una partita a Zero per da solo perdendola e comandò “Fate venire un altro dinosauro! Due forze direttamente proporzionali se sommate danno zero!”
I tecnici digitarono qualcosa su una grande tastiera e si materializzò un Brontosauro.
“Ti sembra un T Rex questo?” chiese K.
“No signore, ma uno che ci somiglia”
Gli somigliava, ma apparteneva a un’altra razza. Tuttavia l’imbarcazione non si ruppe perché la soma di tutte le forze è sempre zero.
“Beh, ce l’ho fatta” commentò il kayak. “Non è andata malissimo”
“Ma…”
Mauro guardò il pontile dov’era sbarcato. “Siamo giunti in Finlandia!”
“Beh, grazie alle rapide!” ridacchiò la barchetta. “Adesso tira fuori lo sciroppo d’acero”
“Ma vi piace sul serio? Non so come fate, è così appiccicoso”
“Beh, se osi offendere il Canada te la facciamo pagare”
Fu così che Mauro non riuscì più a staccarsi dal kayak, in quanto appiccicoso.

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