Il vero nome di Fibrizza/9

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“Allora, che cosa hai pensato di fare per recuperare il tuo nome?” chiese Giancarlo, una volta seduti entrambi al tavolo, con una tazza di cioccolata con panna in mano. Fibrizza ci aveva messo anche del lampone.
“Beh” esordì lei “Prima volevo capire cosa, o chi, fossero queste entità”
“E dici che ogni volta che poni una domanda te la rigirano?” chiese ancora il marito. Aveva ascoltato tutta la bizzarra storia della donna ed era rimasto sconcertato.
“Sì. Prova a farmene una” propose.
“Beh, ecco… ce l’ho. Ti piace la cioccolata con il lampone sopra?”
“E a te, piace? Piace davvero?” chiese lei, imitando la voce fonda di quelle creature, enfatizzando anche sull’avverbio.
“Oh, mio Dio” scandì il marito. “Da quanto tempo dura questa storia?”
“Da quanto tempo? Esiste davvero un tempo, Giancarlo? Esiste?” ribatté ancora Fibrizza, incapace di fermarsi.
Giancarlo ebbe sudori freddi. Non gli piacque più nemmeno la cioccolata con panna e biscottino amaretto.
“Basta, andiamo alla polizia” decise, poi prese il cappotto e andò da solo, del tutto dimentico della moglie.
“Vada dove vuole, non gli crederanno” disse Fibrizza, cominciando a sorseggiare la tazza di lui. C’erano degli orsacchiotti.
In effetti, tornò dopo qualche secondo.
“Come hai detto che si chiamano questi qui?” chiese Giancarlo.
“Si chiamano?” pronunciò disperata lei. “Hanno davvero un nome? Pensaci su”
Al che, le venne un’idea.
“Un momento! La domanda ha senso! Hanno davvero un nome? Non ce l’hanno! Ma certo! infatti loro sono come il vento, che va da Nord Ovest, quindi No! Ma come ho fatto a non pensarci prima!”
Fibrizza diede un bacio al marito, del tutto in bambola. Poi lei corse alla sua macchina e sfrecciò verso Nord Ovest, il territorio del No.
Era sicura di trovare molte risposte e anche il suo nome.
“Chissà che piatti fanno” disse lei, e più ci pensava aveva sempre avuto la soluzione sotto gli occhi. “Mangiamo piatti la cena? No, perché facciamo insalate. Insalate coi pomodorini, che al singolare è pomodorino, quindi Nord Ovest”
Scosse la testa. Era talmente evidente!

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