27 – Fuori
Ci passavo ogni giorno, fuori da quel maniero c’era forse l’ombra di una tizia.
Vestita di bianco, si confondeva fra le tende.
Un giorno ero in bicicletta, guardai senza volerlo verso destra e c’era lei in piedi.
Forse sorrideva, non si vedeva perché era giorno.
Un altro giorno provai ad alzare la mano.
Per salutarla.
Era bella, bionda, e ogni volta il sole di mezzogiorno la investiva come il più tenero dei girasoli.
“Ma chi saluti?” mi chiese un uomo. “Non lo sai che questa villa è abbandonata da cinquant’anni?”
Sgranai gli occhi. Mi voltai. La ragazza non c’era più.
Solo tende.
Bianche.