99 – Carcere
Guardo il sole a scacchi.
Ormai sono quattordici anni che sono qui, in questo carcere. Di compagni di cella ne sono venuti e ne sono arrivati. Io, però, sono sempre in questa branda, nel mio solito angolino, in mura che ormai mi sono familiari.
Per la prima volta, però, noto il riflesso dei raggi solari sulle sbarre fredde di ferro. Freddo e caldo, insieme, in una danza che percorre l’intera vita.
Il freddo dell’inverno che mi ha portato a fare quel che non avrei dovuto. Il caldo dell’estate che ha portato a redimermi.
“La sedia è pronta” mi dicono.
Caldo, io. Freddo, dopo.