I ricordi di Adalgisa/35

banner_aven_blog

Adalgisa riaprì gli occhi e le sembrò fossero passati novantanove secondi.
Tutto attorno a lei era verde, eppure era sicura che prima ci fosse un edificio con tanto di scienziati. Prati curati benissimo che sostenevano case galleggianti circondate da una bolla.
Il sole era abbastanza alto, ma nel cielo vi erano un sacco di lune nuove. Che stava succedendo?
“Prot! prot!” esclamò una lucertola umanoide, per poi andarsene.
“Siamo stati sconfitti?” rispose lei. Si ricordò di quella volta che venne asfaltata a Risiko, provava a stessa sensazione.
Provò a guardare in alto. C’erano nuvole che non si muovevano, ma non erano del tutto bianche. Sopra, infatti, si intravedevano palazzi e aerei supersonici solcavano i percorsi tra una nuvola e l’altra.
“Devo salire” annunciò agli alberi, alle formiche, o a chiunque fosse disposto ad ascoltarla.
“Chi sei?”
Un casco volante piombò senza essere annunciato. Dalla visiera comparvero codici, numeri, e ad Adalgisa ricordò una cosa strana chiamata calcolatrice. Ebbe i brividi.
“Non sei di questo tempo” annunciò il robot, che però parlava come un uomo. “Vieni dal 2020, un tempo ormai troppo lontano per rispedirti indietro, che poi non ha senso, visto che adesso… aaaah!”
Un drago dalle dimensioni di una mosca venne disintegrato senza colpo ferire.
“Scusa, le mosche danno fastidio qui in campagna” disse. “Beh, visto che sei un’ospite storica, tanto vale farti salire su Z4%ì^”
“Non… credo di aver capito”
Adalgisa si ricordò di quella volta in cui era stata in Germania. Parlavano più o meno in quel modo.
“Silenzio e seguimi”
Neanche un battito di ciglia e la ragazzo si ritrovò a camminare su nuvole solide. Palazzi luminosissimi si scambiavano persone, informazioni, onde cerebrali. Nessuno camminava per davvero, preferendo sedili volanti, i caschi oppure semplicemente degli animali strani che forse erano cani, ma sparavano laser e volavano anche loro.
“Cosa sei venuta a fare qui?” chiese il casco, mentre Adalgisa veniva investita da un raggio che le attraversò il torace.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...