Tornare a casa e rimanerci, senza realizzare altri ricordi era difficile. Dovette andare nello studio di Mark Time, che nel centesimo millennio era un alieno che abitava su Saturno. E, peraltro, Saturno era uno dei pianeti più grandi del sistema solare e non era facile arrivarci. La prima cosa da capire era il vedere, l’ascoltare e anche saltellare sul posto. Adalgisa, però, non sapeva alcunché di quelle tradizioni e andò dritta all’ufficio oggetti smarriti.
“Sto cercando il tizio che si occupa del tempo” annunciò Adalgisa.
“Oh, beh, qui piove a scacchi, non verticale” rispose un alieno dalle fattezze di una mantide religiosa viola con le pustole. Stava fumando un sigaro e parlava italiano. “Forse ti stai chiedendo perhcè parlo il tuo idioma dimenticato dalle nebbie del tempo. Ebbene, per tutto questo millennio tutto l’Universo ha deciso di parlare l’italiano, ehi mambo!”
Adalgisa si ricordò di quella volta che era stata a Little Italy e venne presa in giro perché non parlava il dialetto americano, cone le erre un po’ zoppicanti. Poi disse “Ebbene, fatemi trovare Mark Time e poi forse potrò tornare nell’anno 2020”
“Il Duemilaventi?” chiese di rimando quella mantide. “Ma è un anno lontanissimo, non abbiamo neanche nessuna informazione di quello che è successo e, onestamente, neanche ci interessa. Le nostre ricerche storiche partono dall’anno Settantamila, che già lo consideriamo lontano. Dunque, donna preistorica, che cosa cerchi esattamente?”
“Tornare indietro nel tempo. Ho saputo che Mark Time si trova qui, ti prego”
“Un attimo solo, te lo passerò entro due minuti saturniani. Ma hai visto, ascoltato e saltato sul posto, vero?”
“Come?”
Adalgisa ricordava il gioco in cui si saltava sul marciapiede dopo averlo opportunamente disegnato per poi chiamare quel gioco “Della campana”. Ma quella era un’altra cosa. Inoltre, l’ultima volta che aveva giocato a campana era spuntata una vecchia che l’aveva presa a borsettate.
“Non hai rispettato la tipica tradizione saturniana, ti tocca adesso passare nelle carceri”
Venne condotta da delle formiche giganti dietro alcune sbarre fatte di grissini.