Le avventure delle nuvole/52

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52 Le nuvole e il cielo sereno
Era il momento, per Georgino, di atterrare.
“Bene, anche per oggi posso andare a riposare” disse. Il cielo andava gradualmente a rasserenarsi.
“Certo che è strano” commentò. “Per tutto il viaggio ho avuto a che fare con : Cirri, Cirrocumuli, Cirrostrati, Altocumuli, Altostrati, Stratocumuli, Strati, Nembostrati, Cumuli e Cumulonembi e proprio adesso che devo atterrare n on c’è più nessuno”
“È il mistero della vita” disse un Altocumulo, uno dei nobili del cielo. “Come dice mio nonno, guarda il cielo e aspetta: una sorpresa ti arriverà sicuramente.”
“Parli della cacca dei piccioni?” chiese Georgino.
“No” disse lui. “Parlo di fortuna, celebrità e successo con le donne”
“E gli uomini?”
“No, solo con le donne”
Georgino non capì a cosa gli potesse servire avere successo con le donne ma accettò lo stesso la massima. Al massimo, lo avrebbe dimenticato una volta nell’hangar.
Prese a dire le seguenti parole: “Signori, stiamo atterrando. Ricordatevi di avere le cinture attaccare e la Aven Flight Airwaves vi ringrazia per aver scelto di viaggiare con la sua compagnia. Il comandante vi ricorda che non è possibile fumare e vi augura una piacevole serata”
L’Altocumulo fu stupito, ma anche un po’ annoiato, a causa di quel papiro. “Chiedo scusa, ma io non scenderò affatto. Sono un Altocumulo, e come diceva mio nonno: lascia che gli Altocumuli stiano alti su nel cielo e la nebbia a pestare le cacche delle vacche”
“Tuo nonno ne sapeva una più del diavolo” commentò Georgino.
“In realtà è ancora vivo, vero nonno?”
Arrivò il nonno Altocumulo, che si chiamava Altocumulo egli stesso.
“Salve a tutti! Come dico sempre: i saluti vanno agli angeli e le maledizioni agli aerei”
Georgino si toccò le parti intime, ovvero la stiva. “Ma… paese che vai, usanze che trovi”
Georgino cominciò a perdere quota, stavolta consapevolmente, in un atterraggio che doveva essere il più confortevole possibile, in modo da poter avere un applauso alla fine. Molte nuvole non furono d’accordo.
“Come mai lui atterra e tutti gli dobbiamo fare l’applauso e noi, quando mandiamo la pioggia sul suolo, nessuno batte le mani? Anzi, insultano i loro politici dando loro dei ladri?” chiese un ingenuo Cirrostrato.
“Tu non fai neanche piovere, che ne puoi sapere?” chiese Cumy il Cumulonembo. “Come dice sempre il nonno dell’Altocumulo, la lotta della classe operaia non è certo un incontro di boxe”
“E cosa c’entra?” chiese il Cirrostrato.
Nel frattempo Georgino continuava a perdere quota. Molte nuvole cercarono di risollevarlo raccontandogli barzellette.
Lo Strato disse “Ehi, sai qual è il colmo per una nuvola? Avere lo zucchero filato!”
L’Altostrato affermò: “L’altro giorno ho visto un nobile pere senza mignolo alzato, uhuhhu”
Lo Stratocumulo raccontò: “Sai che gli Strati assomigliano molto alle lasagne? Perché hanno gli strati!”
Georgino non rise a nessuna di queste barzellette.
“Seriamente, ragazzi” borbottò. “Domani se ne parla. Io mi limito a fare il mio dover di aereo e posare i piedi a terra. Voi controllate il tramonto”
“È vero” commentò Ciro il Cirro.
Georgino atterrò. Tutti i passeggeri scesero in ordine, salutando la hostess.
Il sole, nel frattempo, era spuntato da dietro le nuvole. Il cielo era limpido, il sole pure e tutte le nuvole sparirono in attesa di un nuovo mal tempo.
Era davvero diventata una bellissima giornata, tutta da ridere.

THE END

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