
*riprende da ieri*
… e la tomba è vuota. I soldati sono spiazzati quanto me, ma loro scappano, fuggono via. È accaduto in un soffio, giusto il tempo di rialzarmi che l’ho perso di vista. Che è successo?
Vedo tre donne, tre donne e un angelo luminoso. So cosa sono gli angeli, ci hanno detto sulla Torah che sono entità superiori. Eppure rivela qualcosa che confonde le donne, le terrorizza, e dubbiose tornano sui loro passi. Chissà che cosa ha detto?
“Pasqua” significa passaggio. Adesso la tomba è silenziosa per tutt’altro motivo. È aperta, c’è solo un sudario. No, qui c’è qualcosa di troppo strano. È avvenuto un passaggio, ma…?
Quell’uomo, dall’interno, è riuscito a spostare una pietra e a risorgere. Ha sconfitto la morte!
Solo nel dirlo, mi tremano i polsi e il cuore strepita di gioia.
La morte è stata sconfitta? No, non è possibile…
O forse sì?
Lui è risorto. Ce l’ha fatta. Per quanto l’abbiano martoriato, facendogli patire ogni sorta di sofferenza, è risorto, annullando la sofferenza in lui e in quelli che lo hanno amato. Non c’è più motivo di essere triste, perché il nostro amato è vivo, presente! E adesso, ne sono sicuro, comparirà ai suoi dodici. Ne ho sentito così tanto parlare. Lui e i dodici hanno distribuito, da pochi pani e pochi pesci, da mangiare a cinquemila persone.
Io ero uno di loro. Non ho mai assaggiato, né mai assaggerò più, del pane così fresco e fragrante. Del pesce così pulito e saporito.
Solo che, se lo dico io, non mi crederanno. Ma il sepolcro è vuoto. Adesso entro. Entro, e tocco il suo sudario. Passo una mano sudata su dove giaceva il suo corpo. Il luogo non trasmette la minima angoscia.
Non mi sono mai sentito così felice.