“Oggi ci tocca convincere i capi colorati a liberarsi dalle loro macchie! Non sarà un compito facile, ma se lavoriamo di squadra porteremo a casa capre e cavoli come al solito! Tutto chiaro?”
Il solito discorso freddo e asciutto del detersivo attende solo un “Sì!” convinto e determinato, anche se non sono né l’uno e né l’altro.
“Chiedo scusa” intervengo. “Io in tanti anni non ho mai visto né capre né cavoli per poter fare un banchetto”
“Silenzio, Candeggina! Sei sempre irritante: vedi l’Acqua com’è dolce e graziosa che dice sempre sì?”
“Sì!” risponde lei automaticamente.
“Vedi?”
Sbuffo, ma mi rimetto nella mia postazione, così come il detersivo nella sua e l’Acqua nella sua.
Aspettiamo che l’avviso della Lavatrice ai capi finisca col solito “din don” e poi aspettiamo che la temperatura dell’acqua venga regolata e tutte le altre formalità, come ad esempio decidere fra dolce o salato, destra o sinistra e anche il tipo di musica confortevole che verrà inserita nel lavaggio.
Si comincia! Prima l’Acqua riempie di se stessa il cestello, poi finalmente comincia il ciclo.
È un coro di “Aaaaah!”, “Ahi!”, “Sta attento lì!”, “come faccio?”, “Aiuto qualcuno mi ha morsicato!”
Al che sospiro e comincio a fare il mio lavoro, in modo da non perdere la solita scenetta del Detersivo che convince le macchie ad andarsene.
“E dai, vattene…” implora il Detersivo, che prima fa tanto il duro e poi si ritrova a supplicare specialmente il caffè.
“Giammai! La camicia mi trova un bel distintivo e così ho intenzione di essere!”
“Ah, sì?” risponde il Detersivo. “E allora… PRENDI QUESTO!”
Una scia di raggio scrostante parte da chissà dove ed elimina subito la macchia.
Il tutto lasciando allibiti gli altri capi, che terrorizzati adesso vedono nel Detersivo un leader, il tutto mentre il cestello compie l’ennesimo giro.
Tuttavia, proprio mentre il cestello prende velocità, il maglione sbuffa, perde un po’ di pelucchi e si avvicina pericolosamente all’oblò.
“E BASTA! semprfe lo stesso panorma! basta, io mi butto!”
“FERMO!” esclamo, e gli impedisco di uscire. Sarebbe un disastro!
“Stiamo per finire, abbi un po’ di pazienza!” esclamo, poi mi metto accanto a lui e gli offro un po’ di me stessa, candeggina appunto.
“Hai ragione, sono stato uno stupido. È che… c’è sempre lo stesso panorama! A volte questa cosa mi fa uscire di senno e i pelucchi poi cantano in coro canzoni orribili!”
“Ti capisco, ma tutti abbiamo i nostri problemi. Guarda il detersivo, ad esempio: adesso fa tutto l’animale da palcoscenico, ma non sa che appena finito il ciclo di lavaggio sparirà per sempre”
Dopodiché, un din don irrompe nello spazio:
“Abbiamo finito un altro ciclo di lavaggio. La Lavatrice S.p.A. vi ringrazia per aver scelto la nostra compagnia e vi augura un piacevole rientro. Assicuratevi avere ancora tutti i vostri bottoni e i vostri compagni calzini, poiché la Direzione non è responsabile di eventuali smarrimenti”
oddio la candeggina con il maglione di lana??? ma sei pazzo!!!! capisco la camicia macchiata di caffè ma tu sei un vero psicopatico del candeggio! placati Aven o ti ritroverai maglioncini da bambino la prossima volta al posto dei pelucchi!
ahahhah l’annuncio finale è favoloso comunque. e ora corro a leggermi il 3
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So di avere forzato un po’ la trama ma la candeggina doveva essere presente XD
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Oh sì, doveva eccome o non sarebbe stata la stessa cosa.
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Sei sicuro sia una buona idea mettere la candeggina nei colorati?
Comunque, non so a cosa pensassi tu, ma a me gli annunci ricordano tanto quelli sulle navi che ti avvisano che sei quasi arrivato e devi scendere in garage o.o
V.
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Ma sì, è una licenza poetica XD
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