
40 Non nuvole ma dinosauri
Le nuvole decisero di comune accordo di smettere di interpretare quel ruolo. Votarono e decisero di diventare dinosauri.
Fu un giorno come un altro, approfittando del fatto che non c’era nessun aereo a osservare quello che volevano fare.
“Oh, abbiamo votato tutti all’unanimità!” esclamò sorpreso lo Stratocumulo. “Credevo che le nuvole fossero tutte diverse e quindi ci sarebbe stata sempre discordanza di idee”
“Invece, come vedi, mio caro Stratocumulo, parli solo per dare aria alla bocca” disse l’Altostrato, sorseggiando un ginger. “Anche se, ovviamente, l’aria ce l’hai già dentro la bocca. Non fai altro che gonfiarti. Sicuro che poi non pioverà?”
“Ah, gli Altostrati!” infuriò lo Stratocumulo. A lui non piaceva quella categoria di nuvole nobili e voleva il più possibile farne a meno. Andò a lamentarsi con i Cumulonembi.
“Gli Altostrati mi prendono in giro” disse.
“Non c’è da stupirsi troppo, tanto le opzioni erano fra dinosauri e spezie. Tu mangeresti mai una pizza al sapore di nuvola?” disse l’altro.
“Non stavo commentando i risultati dei voti” precisò lo Stratocumulo. “Stavo solo dicendo che era ora di comprare il formaggio”
Le nuvole capirono di poter somigliare anche al formaggio, ma ormai la trasformazione in dinosauri era avvenuta.
“Così non si può essere dinosauri e formaggio allo stesso tempo?”
“Direi di no”
Tutte le nuvole spararono raggi fatti di gas, si mangiavano a vicenda e i temporali divennero più forti. Non si capiva più chi fosse cosa e il caos non faceva che crescere. Alcune nuvole, anche se non potevano creare pioggia, la crearono ugualmente e il cielo divenne dal blu al grigio all’argento in pochi secondi.
“Sono uno Pterodattilo!” disse l’Altostrato, mentre l’Altocumulo divenne un Brontosauro. Quest’ultimo aprì la bocca e cominciò a mangiare fogliame da quello Strato che era una palma.
“Non ti sembra strano che tutti siano diventati dinosauri ma io sono una palma?” decise di chiedere. Il Brontosauro rispose. “Non mi sembra strano, mi sembra… strato! Ah-ha! Non te lo aspettavi, eh?”
Lo Strato, sentendosi offeso, cominciò ad agitarsi e a lanciare foglie a destra e a sinistra. Sia la Nuvola Destra che la nuvola Sinistra si guardarono a vicenda sconsolate.
“Ci tirano le foglie” disse una.
“Dovremmo mangiare anche noi qualche nuvola, anche se ci accuseranno di cannibalismo” sostenne l’altra.
Si trasformarono in dinosauri e contribuirono alla baraonda. Poi accadde.
“Che succede?” chiese uno stegosauro, rivolto alla nuova comunità.
“Stai zitto Stegosauro, e spara nuvole!” esclamò un Tirannosauro.
“Ma… davvero, vorrei sapere cos’è questo!”
In effetti tutti guardarono una mongolfiera che stava salendo in mezzo a loro. Era colorata e sulla stoffa erano disegnati diversi dinosauri.
“Credi che siamo dei tamarri?” chiese un dinosauro a un altro.
“No” rispose l’altro, accarezzandosi la collana d’oro e indossando un paio di occhiali da sole di dubbio gusto.
“Incredibile”
Georgino, un aereo che passava di lì per caso, fu continuamente costretto a cambiare rotta a causa dei dinosauri.
“Come si sono estinti?” si chiese. Nessuno sapeva rispondergli.
“È caduta una meteora”
“Oddio dove?”
Georgino aveva paura delle meteore più delle turbolenze.
“Ma no, sciocco! È solo un modo di dire”
“Ma… chi sta parlando?”
Era solo una voce esterna, mentre i dinosauri facevano caos. Improvvisamente, però, il sole tornò a splendere.
“Sarà mica il cielo? Qui qualcosa non torna…” pensò Georgino, mentre il cielo cominciò a sudare freddo.