Quando è stata l’ultima volta in cui qualcuno si è detto orgoglioso di te?
Mi viene in mente quel famoso libro, “Orgoglio e Pregiudizio”, in cui si spiega come l’orgoglio e il pregiudizio vadano bene a braccetto, al punto da figurare assieme nello stesso titolo.
Ebbene, l’ultima volta che qualcuno mi ha detto di essere orgoglio so di me è stata nell’anno che non mi ricordo, detto da una persona di cui non so il nome in un contesto che non è mai esistito.
Stai dicendo che nessuno si è mai detto orgoglioso di te?
Non ho detto questo, ma ho detto semplicemente che non capita molto spesso, e le volte che capitano poi si immergono nei ricordi e poi non so quantificare il tempo trascorso fra un complimento di questo tipo e un altro.
Un po’ come dire al dado vegetale, quando si fa il minestrone: “Bene, sono orgoglioso di te! Ti sei sciolto nel brodo in una maniera eccezionale!”
E lui si inorgoglisce. Oppure quando, il giorno del calcio di rigore, i tifosi dicono al portiere o all’attaccante di essere orgogliosi, però prima il rigore si deve verificare.
Insomma, si possono dire cento modi diversi di dire “Sono orgoglioso”, ma l’importante è non far cadere il “Complimentato” in brodo di giuggiole. Non solo perché poi sconfina nella vanagloria ma anche perché il brodo di giuggiole, qualunque cosa siano le giuggiole, tende a essere incandescente e quindi si corre il rischio di scottarsi.
Sono orgoglioso di te Aven, stai facendo un gran lavoro ❤
No, in realtà sto tenendo in vita il mio blog. Non è un lavoro, ameno che non clicchi sul banner e mi offri un KOFFEE.
O comperi i miei libri.
O li fai comperare.
Insomma ho fame, quindi credo che chiuderò il mio articolo dicendo di essere orgoglioso di voi fan!